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Nocera Inferiore (Sa) – Condannato in primo grado a dodici anni di reclusione presso la casa circondariale di Milano San Vittore, con sentenza confermata in Appello, per i delitti di violenza sessuale aggravata dall’abuso della condizione di inferiorità psichica, perpetrati nei confronti di almeno due pazienti. Un affermato psichiatra utilizzava la terapia per costringere le sue pazienti a subire rapporti sessuali e a sottoporsi a pratiche degradanti per “permettere la discesa dello Spirito Santo”. Dopo la pronuncia della Corte di Cassazione che confermava le precedenti condanne, beneficiava della prescrizione con riguardo ad una delle vicende in relazione alle quali era stato tratto a giudizio, fatto dal quale conseguiva la riduzione della condanna a sei anni di reclusione. Gaetano Polichetti, subito dopo la pronuncia della Cassazione, si è reso irreperibile, restando latitante ininterrottamente dall’anno 2011 ad oggi. Le ricerche, sin da subito, sono state estese anche all’estero, ma hanno avuto un forte impulso solo a partire dall’inizio del 2018, grazie all’intervento del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Salerno, coordinato dalla Procura presso il Tribunale di Nocera Inferiore. Nel corso delle attivita è emersa l’esistenza di una complessa rete familiare mobilitata al fine di proteggere la latitanza del Polichetti che, insieme alla moglie, utilizzava un numero imprecisato di documenti e di false identità, che gli hanno consentito, sino ad oggi, di godere indisturbato di una immeritata libertà. L’arresto è avvenuto nella tarda serata di sabato e ha colto di sorpresa lo psichiatra, che insieme alla moglie occupava un appartamento nei pressi di Piazzale Loreto al centro di Milano.

Nel corso di una mirata attività investigativa finalizzata alla ricerca del latitante, avviata nello scorso febbraio, i militari lo hanno localizzato al termine di un pedinamento di suoi familiari, iniziato a Roccapiemonte e conclusosi nel capoluogo lombardo, nei pressi di un’abitazione dove trascorreva la latitanza in compagnia della moglie.

Nella circostanza, i due sono stati trovati in possesso dei seguenti documenti con nominativi falsi, venendo deferiti all’Autorita Giudiziaria:
⦁ 8 carte d’identita rilasciate dal Comune di Poggiomarino (NA);
⦁ 1 passaporto cartaceo e 7 passaporti digitali rilasciati dalla Questura di Napoli;
⦁ 4 patenti di guida;
⦁ 3 tessere sanitarie;
⦁ 4 tessere dell’Ordine dei Medici di Salerno.