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Ricorso accolto e Comune condannato al pagamento di mille euro di spese. È quanto stabilito nelle scorse ore, con le sentenze n.1952/2018 e n.900/2018 dai giudici della Prima sezione staccata del Tribunale Amministrativo Salerno, Francesco Riccio, Eleonora Monica e Luca Iera, sui ricorsi proposti da un cittadino dell’Alto Sele, assistito dagli avvocati Gerardo Mazzeo, Edoardo Attanasio e Vincenzo Caggiano, contro il Comune di Laviano e il Ministero dell’Interno assistito dall’avvocatura dello Stato, per l’annullamento di due provvedimenti comunali varati nel 2018 nei confronti del titolare di un terreno di proprietà sito in località Pistello-Limiti-Cesina Piana, che ne ordinava la rimozione urgente di una sbarra che impediva la circolazione di autovetture e automezzi su una strada privata .
Querelle giudiziaria che si è consumata prima con una denuncia nei confronti del Comune da parte del proprietario del terreno alla Procura della Repubblica di Salerno e che aveva portato al rinvio a giudizio del sindaco di Laviano e del responsabile dell’ufficio tecnico di Palazzo di Città, accusati a vario titolo, di abuso d’ufficio e falso ideologico in atti pubblici. Accuse dalle quali, lo scorso anno, i giudici della Seconda sezione penale del tribunale di Salerno hanno assolto per insussistenza del fatto, sindaco e responsabile dell’ufficio tecnico.
Vicenda che, nel frattempo, è finita anche dinanzi ai giudici amministrativi del Tar che nelle scorse ore, hanno “bocciato” i provvedimenti comunali e ne hanno annullato gli atti annessi, accogliendo quindi i ricorsi circa l’illegittimità degli atti comunali su suolo privato e condannando Palazzo di città alle spese.