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Salerno – Mariateresa Imparato, presidente di Legambiente Campania, interviene polemicamente nei confronti dei Comuni che hanno emesso ordinanze di chiusure delle spiagge libere nelle more (evidentemente) dell’adozione dei piani di gestione municipali previsti dall’ordinanza di riferimento: quella regionale numero 50. Imparato afferma: “Le spiagge libere sono beni comuni preziosi e vanno valorizzate e gestite, non chiuse. Le ordinanze sindacali sulla ‘non gestione’ sono le più stravaganti. Si chiudono alcuni tratti, vengono affidati ai privati per permettere

Mariateresa Imparato e Francesca Ferro

di attrezzare lo stesso numero di ombrelloni dello scorso anno nel rispetto delle distanze con ordinanze ad hoc e senza piani di gestione necessari come viene definito nell’ordinanza regionale. Partendo da un dato secondo cui nel 2019 le concessioni hanno superato il 67% di occupazione delle spiagge campane. Ciò significa che solo il 33% del litorale è free. Oggi, dopo 2 mesi di lockdown, con una crisi economica e sociale, la chiusura delle spiagge libere è una scelta assurda, una vera resa, una dichiarazione esplicita dell’incapacità del pubblico di gestire il bene comune. Queste ordinanze sono atti che provocano una gravissima disparità di diritti fra la popolazione accentuando il divario sociale tra chi potrà permettersi di pagare per l’accesso al mare e chi no. Riteniamo, invece, che questa situazione possa diventare una straordinaria occasione proprio per ristabilire la naturale connessione fra le amministrazioni locali e i cittadini nella gestione del bene comune. È questo il momento perché i Comuni – per garantire a tutti il vero diritto alla salute che significa anche fruizione libera della natura e della socialità – valorizzino tutti i luoghi negati del proprio territorio, troppo spesso dimenticati e abbandonati a una fruizione anarchica o aperti solo per pulizie estemporanee”. (Immagine generica)