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Salerno – Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa a firma dell’Associazione “Liberamente Insieme“, indirizzato al ministro Costa.

“Apprendiamo i buoni propositi del Ministro dell’Ambiente in ordine alle problematiche del dissesto idrogeologico del nostro Paese.
Le sue continue visite, doverose, nei comuni della provincia, sono da apprezzare, ma avremmo auspicato un intervento anche nel capoluogo.
Ben vengano i piani e lo stanziamento dei fondi per l’apertura dei cantieri, per mettere in sicurezza il Paese.
Ricordiamo però al sig. Ministro, che le leggi che da tempo sono vigenti debbono essere rispettate, in primis dalle Istituzioni sia esse statali che regionali e locali e chiaramente dai cittadini.
Si potrà parlare di burocrazia, di farraginosità dei procedimenti e di altre problematiche, sta di fatto che il Codice dell’Ambiente, sin dall’anno 2006 ha dettato precise norme per la difesa del suolo: “è il complesso delle azioni ed attività riferibili alla tutela e salvaguardia del territorio, dei fiumi, dei canali e collettori, degli specchi lacuali, delle lagune, della fascia costiera, delle acque sotterranee, nonchè del territorio a questi connessi, aventi le finalità di ridurre il rischio idraulico, stabilizzare i fenomeni di dissesto geologico, ottimizzare l’uso e la gestione del patrimonio idrico, valorizzare le caratteristiche ambientali e paesaggistiche collegate”.
Al di là della pianificazione sulla prevenzione del dissesto idrogeologico, che da tempo si annuncia e si promette elargizione di fondi pubblici ad amministrazioni, che purtroppo dimostrano nell’intero territorio nazionale di farne cattivo uso o addirittura illecito, riteniamo che le Istituzioni debbano rispettare le leggi vigenti.
Al riguardo della normativa specifica, si chiede quale sia il complesso di azioni messe in campo nel Comune di Salerno, per la tutela e la salvaguardia del territorio “dei fiumi, dei canali e collettori, della fascia costiera, delle acque sotterranee al fine di ridurre il rischio idraulico, stabilizzare i fenomeni di dissesto geologico, ottimizzare l’uso e la gestione del patrimonio idrico, valorizzare le caratteristiche ambientali e paesaggistiche collegate”.
Evidentemente, per non aver ritenuto necessario considerare la nostra città, secondo il suo parere inespresso, le leggi a Salerno si rispettano.
Purtroppo dobbiamo evidenziarle che non solo non vi è una strategia di prevenzione e di tutela del rischio idrogeologico cittadino, ma addirittura le regole del codice dell’ambiente, del paesaggio e dell’urbanistica, oltrechè della ragionevolezza e del buon senso, nel centro storico cittadino si violano da tempo.
Infatti è in corso da anni una edificazione di un fabbricato privato sul demanio idrico e marittimo dell’area di S. Teresa del centro storico cittadino.
Se gli organi territoriali non solo non svolgono azione di prevenzione ma omettono il doveroso controllo e la repressione dell’edificazione sul demanio idrico, riteniamo che forse il Ministro dell’Ambiente debba svolgere un controllo sostitutivo.
Chiediamo pertanto al sig. Ministro se secondo il suo autorevole parere sia possibile nel Comune di Salerno edificare sul demanio idrico vincolato ed addirittura sull’alveo originario di un torrente tristemente noto per l’alluvione del 1954, e plurivincolato dall’anno 1957, il torrente Fusandola.
I cittadini salernitani attendo una sua autorevole risposta!”.