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Salerno – A settembre 2017, in forza del recepimento della direttiva-Minniti in sede di Comitato provinciale per la sicurezza e l’ordine pubblico (questore Errico), Salerno vide per la prima volta l’installazione di barriere protettive antiterrorismo. Individuati nelle isole pedonali di Corso Vittorio Emanuele i punti sensibili da blindare.

A seguito dell’attentato di Parigi (13 novembre 2015) e di quelli successivi di Manchester, Torino, Barcellona  il ministero dell’Interno inviò una precisa circolare ai Questori: andavano protetti non più solamente i siti di rilevanza religiosa e culturale ma tutti i luoghi di aggregazione di massa – manifestazioni sportive, concerti, feste di piazza, mercatini e vie dello shopping – potenziali obiettivi scelti per colpire, in un contesto di assoluta normalità, la coscienza collettiva di un mondo considerato ‘antagonista’ dal terrorismo di matrice islamista. “Azioni eseguibili da soggetti isolati, spesso privi di un accurato addestramento tecnico-operativo e senza una particolare preparazione logistica”, scriveva il Ministero.  

E’ di poche ore fa l’allarme del ministro dell’Interno, Matteo Salvini: “Centinaia di terroristi islamici potrebbero arrivare in Italia approfittando del caos libico. Almeno 500 terroristi sono nelle carceri libiche e mai vorremmo vederli arrivare via mare”. Allarme che, non a caso, cresce proprio nella settimana di Pasqua, evento di punta per la comunità cattolico-cristiana mondiale.

Un reportage nella city dimostra che oggi Salerno – proprio nelle zone ‘blindate’, è impreparata: solo il 10% dei varchi del Corso e del Lungomare risulta inaccessibile a furgoni e auto. Gli altri ingressi sono superabili nonostante la presenza delle barriere e la scelta – fatta in sede di quel comitato provinciale per la sicurezza e l’ordine pubblico – della vigilanza ‘dinamica’ che determina la presenza strategica delle Forze dell’Ordine solo in determinate occasioni. Corso e lungomare, il cuore della città, sono però affollate di residenti, di visitatori e di turisti in ogni giorno della settimana e, complice il bel tempo, si preparano ad accogliere decine di migliaia di persone in questo lungo ponte che inizierà con il week end di Pasqua, protratto fino al lunedì in Albis.  

Corso Vittorio Emanuele – Partendo da Piazza Vittorio Veneto è facile notare (foto 1) come il varco sia facilmente accessibile da un’auto. A pochi metri i tavolini di un bar. Percorrendo l’isola pedonale si incrocia la traversa Vicinanza che immette su Corso Garibaldi: anch’essa è percorribile da auto e furgoni (foto 2). La traversa successiva è via De Bartolomeis: qui le barriere sono lasciate appositamente aperte in quanto la strada è anche di servizio al garage sul lato opposto del Corso (foto 3). L’incrocio con via Santissimi Martiri è totalmente aperto (foto 4). Attraversando la strada, le barriere apposte all’inizio dell’altro segmento di Corso lasciano evidentemente aperto ad auto e furgoni il varco sul lato destro (foto 5). Ingresso libero anche all’incrocio con via Diaz (foto 6 e 7). Sul lato opposto il primo esempio di barriere funzionanti, davanti alla scuola elementare Vicinanza (foto 8). Ostacolo aggirabile però dall’altro lato, incrocio con via dei Principati, completamente libero (foto 9). Aperto è anche l’ingresso dell’altro segmento di Corso che incrocia con via dei Principati (foto 10). La traversa di via Conforti, che dà su Corso Garibaldi via Roma, è talmente accessibile che è diventata un… parcheggio (foto 11). A valle si nota la portata delle due aperture (foto 12). La traversa di via Fieravecchia è accessibile attraverso un cancello (foto 13). Secondo esempio di barriere fisse funzionati viene dall’accesso di via Velia, lato monte (foto 14). A valle però, all’incrocio con via Roma, le uniche barriere sono le… auto in sosta (foto 15) e un esile alberello (foto 16). Aperto anche il successivo varco che da via Roma sale fino a Portanova: qui gli eventuali terroristi difficilmente si farebbero scoraggiare dal divieto di… accesso (foto 17). Percorribile anche l’accesso a Portanova da via Porta Elina (foto 18) e l’immissione di piazza Portanova sul Corso (foto 19).                  

Lungomare – Partendo da piazza della Concordia, la situazione è la seguente: barriera apparentemente superabile sul viale lato-mare (foto 20); varco non chiuso dal piccolo new jersey posto sul lato-strada (foto 21, in alto). Situazione paradossale all’incrocio con via Marino: la grande barriera chiude un accesso; poco male per gli eventuali malintenzionati: a cinque metri di distanza ve ne è uno molto comodo… (foto 22 e 23). Accessibili anche i varchi all’incrocio con via De Felice (foto 24) e all’altezza del bar Macondo (foto 25); superabilissimo da auto, camion e furgoni il piccolo marciapiede all’incrocio con la centrale via Cilento (foto 26); aperti i varchi all’altezza delle Poste (foto 27), dell’incrocio con via Velia (foto 28) e con Portanova (foto 29). In piazza Cavour l’ostacolo è solo il marciapiede (foto 30). In zona Santa Teresa, infine, l’accesso è libero ed il parcheggio… gratuito (foto 31 e 32). Sul lungomare, insomma, chiunque può entrare (foto 33).

La mappa dei varchi