È cresciuta l’erba vera sul campo sintetico tanto è il tempo che nessuno più calpesta quel manto, all’anagrafe il campetto di Santa Maria a Mare, che di piedi ne ha visti migliaia in anni ed anni di scuola calcio. Per tutti quella di Mariconda non è stata semplicemente un’opportunità di praticare attività sportiva ma soprattutto, nel passato, per un quartiere non sempre facile, prima vero confine estremo, quando qui finiva la zona orientale, è stata una palestra di vita, un’occasione per togliere dalla strada ragazzi che avrebbero potuto avere percorsi deviati ed un’opportunità per scovare giovani talenti. È finito così che Primavera non fosse semplicemente il nome della scuola di calcio ma anche una speranza di rinascita di far fiorire opportunità e coltivare generazioni per le quali quella di via Tusciano è finita per diventare una fucina di talenti nel mondo del calcio. Uno su tutti, Luca Fusco, ex capitano dei granata che ha appena terminato il suo incarico, come l’allenatore della giovanili. Il torneo della Scuola Calcio Primavera nato nel 1983 e con più di 30ª edizione era diventato una vetrina per tutti i giovani calciatori provenienti da diverse regioni italiane e anche dall’estero, ma anche un’occasione di confronti culturali per le famiglie che ospitavano i giovani calciatori. Per tanti di loro oggi sarebbe certamente un colpo al cuore vedere quel campo che ha inghiottito lacrime, sudore e sorrisi ridotto così: chissà se tra loro c’è anche qualcuno che ha conquistato le coppe che oggi giacciono abbandonate dopo che altri sono riusciti ad introdursi furtivamente. Di tanto in tanto dei ragazzini riescono a entrare e usano il campo per giocare a pallone, ma sono troppo giovani per sapere che quel campo ha una storia gloriosa che non merita di essere cancellata e abbandonata e presa a calci come le migliaia di palloni che l’hanno attraversato.