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Salerno – Un fiore per Don Peppe Diana, Angelo Vassallo, Michele Liguori, Roberto Mancini, Ilaria Alpi, Angelo Vassallo e Natale De Grazia. Così, attraverso i social, il ministro dell’ambiente Sergio Costa, ha voluto ricordare alcune delle vittime di mafia nel giorno nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti di mafia. 

Questo fiore – ha scritto il ministro Sergio Costa – è per don Peppe Diana, parroco coraggioso in Terra dei Fuochi, ucciso dalla camorra il 19 marzo 1994. Offro questo fiore-ha aggiunto il ministro, rispondendo all’iniziativa promossa da Libera contro le mafie e Avviso Pubblico, di scegliere un nome di vittime innocenti di mafia e postare un foglio con il nome e con un fiore da pubblicare sui social- anche al tenente Michele Liguori, il poliziotto Roberto Mancini, alla giornalista Ilaria Alpi, al sindaco Angelo Vassallo, il capitano Natale De Grazia, a tutte le vittime delle ecomafie. Non taceremo – ha concluso – continueremo a combattere nella vostra memoria per costruire un futuro migliore”.

Iniziativa in ricordo delle vittime innocenti di mafia promossa da Libera e che ogni 21 marzo si svolge in tutte le piazze d’Italia ma che quest’anno, a causa delle normative nazionali e regionali per la prevenzione e il contenimento della diffusione di contagio da covid-19 che vietano manifestazioni e assembramenti, si svolge solo virtualmente attraverso i social.

Oggi, anche il salernitano ricorda tra le tante vittime innocenti della criminalità organizzata, il sindaco di Pollica, Angelo Vassallo.

Pescatore di professione, ambientalista, impegnato nella lotta all’illegalità e allo spacci di droga nella sua cittadina, il sindaco cilentano Angelo Vassallo venne trucidato con nove colpi di pistola da mani armate ed ancora ignote, la sera del 5 settembre 2010 mentre stava facendo rientro casa a bordo della sua auto.

Assassinio sul quale indaga la Procura della Repubblica di Salerno e di cui ancora oggi, a distanza di circa dieci anni, ancora si conoscono mandanti ed esecutori. Dopo la morte del primo cittadino, i fratelli Dario e Massimo Vassallo hanno dato vita alla “Fondazione Angelo Vassallo, sindaco pescatore” che conta migliaia di uomini e donne che da tutto il mondo ricordano Angelo Vassallo, portano avanti le sue iniziative a tutela dell’ambiente e nella lotta all’illegalità e  chiedono che venga verità e giustizia sulla sua uccisione.