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Una giornata importante per il ricco patrimonio storico archeologico che custodisce Nocera Superiore. Da quest’oggi riapre al pubblico il Teatro ellenistico romano di Pareti, uno dei siti archeologici più importanti dell’antica città di Nuceria Alfaterna. Il sito, custodito nel cuore del borgo storico di Pareti, è stato interessato da un importante intervento di restauro che lo hanno tenuto chiuso nel corso degli ultimi mesi.

Riapertura che cade in concomitanza delle Giornate europee dell’Archeologia, iniziativa volta a promuovere il patrimonio archeologico e far conoscere il lavoro dell’archeologo. Alla cerimonia presente il sindaco di Nocera Superiore, Gennaro D’Acunzi, insieme al Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino, Raffaella Bonaudo.

«Non si poteva scegliere giorno migliore – ha dichiarato il sindaco Gennaro D’Acunziper la riapertura al pubblico di uno dei siti archeologici più importanti dell’antica città di Nuceria. Abbiamo consapevolezza delle ricchezze che custodiamo e come Amministrazione Comunale stiamo lavorando alacremente, in sinergie con organi sovracomunali, istituzioni e associazioni del terzo settore, per consegnare a questo territorio la sua vocazione archeologica. Da un lavoro di sinergia, partendo dall’archeologia e dalla nostra identità, credo che questo territorio possa tornare a splendere come nel passato».

«Un processo lungo fatto di lavori e di interlocuzioni – ha detto la sopraintendente Raffaella Bonaudoe oggi con orgoglio riapriamo uno dei siti storici più importanti. L’impegno della soprintendenza è proprio questo: curare e preservare i luoghi di interesse per restituirli alla fruibilità delle persone e dei turisti. Il teatro è straordinario così come straordinaria è la topografia di Nuceria, Il Teatro di Pareti è uno dei pochi monumenti a Nocera in cui è possibile vederlo in tutta a sua forma».

«Il Teatro ellenistico-romano di Nuceria – ha sottolineato l’assessore all’Archeologia Angelo Padovanoè, probabilmente, la testimonianza archeologica più antica del nostro territorio e simbolo di grande valore per la nostra comunità. Quel teatro non era solo un’opera architettonica, ma presidio di cultura e di partecipazione. Ogni grande civiltà si fonda sulla propria cultura e sulla capacità di conservarla e trasmetterla. Scegliere la cultura significa scegliere di valorizzare ciò che ci rende unici. Confidiamo che il percorso che stiamo portando avanti, possa elevare sempre di più il nostro territorio».

Portato alla luce da Werner Johannowsky tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’80 del Novecento, il Teatro di Pareti è un ulteriore testimonianza del ruolo e dell’importanza che ha rivestito l’antica Nuceria in epoca romana. «Edificato in età sannitica intorno al II secolo, il Teatro di Pareti – ha spiegato Simona Di Gregorio, funzionario della Soprintendenza – è stato uno dei più grandi, in termini di dimensioni e di importanza della Campania antica, con i suoi 95 metri di diametro, ed è caratterizzato da una cavea che si addossa all’aggere delle mura della città antica, secondo un sistema di relazione tra la cinta muraria e la struttura scenica che trova numerose testimonianze in altre città campane. Oggi vediamo solo una parte di quel teatro paragonabile a quelli delle vicine Neapolis, Pompei ed Ercolano».

L’intervento.

I lavori hanno interessato il restauro degli affreschi che decoravano le paradoi, i corridoi laterali che conducevano all’orchestra e che percorrevano gli spettatori per raggiungere gli spalti. Si tratta di un importante attività di recupero degli affreschi, attribuibili tra l’età di Augusto e l’epoca di Tiberio, appartenenti al terzo stile pompeiano. Intervento condotto dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino con la collaborazione del Parco Archeologico di Pompei. Nel programma degli interventi è stata eseguita anche l’opera di sistemazione dei percorsi di visita, importante per consentire la sua piena fruizione a turisti e tutti coloro che vorranno ammirare le sue bellezze.