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Eboli (Sa) – C’è una nota ufficiale della direzione sanitaria dell’Ospedale di Eboli, dopo una serie di indiscrezioni giornalistiche che avevano attribuito a delle infezioni contratte nella struttura sanitaria la morte di tre persone. In particolare, dopo l’articolo pubblicato oggi sul quotidiano il Mattino di Salerno, in base al quale l’esito dell’autopsia su un 72enne deceduto al Cotugno di Napoli attribuirebbe la morte ad infezioni legate all’Acinetobacter ed il Clostridium, così come per altri due ricoveri, il direttore Mario Minervini ha deciso di rilasciare una nota ufficiale sull’argomento. Il direttore riferisce di esiti negativi sulla ricerca dei due batteri nelle sale di rianimazione e presso l’UOC di Medicina Generale e i risultati negativi dei prelievi ordinari eseguiti nelle aree critiche relativi al mese di luglio 2020, oltre  che rendere noto che attualmente, nei suddetti reparti, è stata ripristinata la regolare  attività di ricovero e assistenza. Nella nota si legge inoltre che, “in accordo con la Responsabile aziendale della Sicurezza dei pazienti e gestione Rischio Clinico, sono state adottate tempestivamente le precauzioni standard, le precauzioni da contatto e l’isolamento spaziale/cohorting dei pazienti di tali reparti”. E’ lo stesso Minervini però a confermare che nonostante tali procedure, in Medicina sulle superfici del letto di uno dei pazienti è stata  rilevata la presenza di Anaerobi solfito riduttori (Ciostridium perfrigens), ma che rientra nella routine ospedaliera che questo possa avvenire come testimoniato da diversi riscontri della letteratura scientifica in merito. Insomma, per il direttore sanitario le infezioni da Clostrudium denunciate sono da interpretare come comunitarie  per  n.1 caso  e  come  nosocomiali  negli  altri  n.2 casi, che si sarebbero presumibilmente contagiati in ospedale (entro le 72 ore dal ricovero), ma la cui gestione nel setting assistenziale è stata realizzata secondo i protocolli previsti. Sarà comunque un’inchiesta della procura, che al momento non vede alcun medico indagato, a fare completamente luce sulla vicenda.