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Ottati (Sa) – Verificare di persona la  situazione dopo la frana che, nella mattinata del 10 dicembre, ha interessato il comune di Ottati ed costone roccioso che sovrasta il centro abitato, provocando, oltre a diversi danni ad abitazioni e autoveicoli, l’evacuazione di una quarantina di cittadini e la chiusura al traffico dell’unica strada di collegamento con essenziali servizi, come l’ospedale e le scuole. È stato il motivo del sopralluogo effettuato nella giornata di ieri, dal consigliere regionale, Nunzio Carpentieri che ha fatto visita alla piccola comunità di Ottati, dove è stato accolto dal sindaco Elio Guadagno, dal suo vice Martino Luongo, dal Consigliere comunale Davide Pugliese, dall’Assessore Maria Teresa Pepe e dal geometra dell’Ufficio Tecnico Sabato Cupo. La frana è riuscita finanche a distruggere le barriere paravalanghe già installate ai piedi del pendio. Un primo sopralluogo effettuato dal Genio Civile ha consentito l’affidamento in somma urgenza dei lavori di ripristino dello stato dei luoghi, con un finanziamento di 50 mila euro messi a disposizione dalla Protezione Civile Regionale. “Il punto è che questo primo intervento è del tutto insufficiente a garantire la messa in sicurezza del costone roccioso e, di conseguenza, del centro abitato – ha detto Carpentieri. È per questa ragione che ieri il Sindaco, a seguito di un nuovo sopralluogo, ha richiesto, con una nota indirizzata alla Regione Campania, un ulteriore impegno economico in grado di consentire in particolare la ricostruzione delle barriere paramassi e di altri interventi indifferibili”

Con il Sindaco e con l’intera comunità di Ottati Carpentieri si è impegnato personalmente a seguire la vicenda e a sollecitare il Presidente Vincenzo De Luca affinché accolga la richiesta, consentendo al Comune di eseguire i lavori necessari a ripristinare totalmente la sicurezza dell’intera area. 
Il tema del dissesto idrogeologico in Campania rimane un’urgenza cui rispondere con tempestività ed efficacia – ha aggiunto l’esponente di Fratelli d’Italia. Ne va del futuro di intere aree del nostro territorio, che non possono e non devono sentirsi abbandonate al loro destino”.