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Capaccio Paestum (Sa) – Nell’area archeologica di Paestum le operazioni previste nell’ambito dei lavori PON sono ormai entrate nel vivo con restauri e scavi.
Sul lato delle mura di cinta, le attività di stoccaggio e catalogazione dei blocchi e degli elementi di crollo, fanno emergere particolari costruttivi e tecnici. È il caso di due blocchi iscritti che recano parte dell’iscrizione “lapis imfosos”. Nella tradizione bibliografica queste epigrafi rimandano a interventi puntuali di restauri antichi effettuati in alcuni tratti delle mura, testimoniati anche da altri rinvenimenti dello stesso genere effettuati in punti della cortina muraria differenti da quelli in corso di indagine.
Nell’area delle insule lo scavo sta approfondendo il rapporto tra un impianto artigianale e un’abitazione, entrambi di età romana. L’edificazione dell’installazione produttiva modifica in maniera radicale gli spazi abitativi e oblitera ambienti di età lucana. È notevole poter seguire questo processo di trasformazione che si svolge dal IV sec. al I sec. a. C. Cambiano funzioni e variano strutture e planimetrie. Si innalzano i livelli di uso e si chiudono fosse e pozzi. Alcuni indizi ci portano a credere che presto potremo raggiungere livelli di vita più antichi, riferibili al periodo greco della città di VI e V secolo a.C. Intanto si tenta di capire se alcuni apprestamenti superficiali di muri e piani pavimentali siano testimonianze di piena età imperiale romana.