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Pontecagnano Faiano (Sa) – Lettera di protesta dell’Anmic in rappresentanza delle famiglie dei disabili frequentanti i ‘Centri sociali polifunzionali’ dislocati sul territorio del Piano Sociale di ZonaAmbito Territoriale S4, al sindaco del Comune di Pontecagnano Faiano.

Si legge: “In riferimento alle doglianze delle famiglie dei disabili che frequentano i ‘Centri sociali polifunzionali’ dislocati sul territorio di competenza del Piano Sociale di Zona – Ambito Territoriale S4, sono intervenuti il Presidente dell’A.N.M.I.C. Mario D’Antuono ed il Consigliere Comunale di Pontecagnano Faiano Raffaele Silvestri. Le famiglie lamentano la riduzione della ‘quota’ a carico del Piano di Zona da 30 a 24 euro al giorno per ciascun disabile con conseguente attribuzione di una quota pari a 6 euro a carico di costoro, decisa in sede di Coordinamento del Piano di Zona nel novembre 2019. La “retta” di 30 euro consente ai disabili di poter frequentare quotidianamente i Centri polifunzionali anche nelle ore pomeridiane dando giusta dignità a chi soffre in silenzio. La riduzione dei livelli di contribuzione da parte del Coordinamento del Piano Sociale di Zona – Ambito Terr.le S4 , oltre a creare disagi al portatore di handicap, privandolo della possibilità di fruire di una pluralità di attività e servizi volti a ridurne i fenomeni di emarginazione ed isolamento, si riflette anche sulle rispettive famiglie creando disagi e problemi; per non parlare dell’impatto negativo che ha, da un punto di vista finanziario, soprattutto nei riguardi delle famiglie che versano già  in condizioni socio-economiche svantaggiate”.

In virtù di quanto esposto, L’Anmic “invita il sindaco di Pontecagnano Faiano nella qualità di rappresentante del Comune capofila dei Comuni facenti parte del Piano di Zona – Ambito Terr.le S4, di farsi portavoce nei confronti degli altri sindaci affinché vengano ripristinati, in sede di Coordinamento del Piano di Zona, i livelli preesistenti di contribuzione ovvero dei preesistenti 30 euro rispetto agli attuali 24 restituendo, pertanto, la meritata dignità ai ragazzi disabili e alle loro famiglie che vivono già una situazione di gravità sociale”.