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Salerno – Mercoledi 19 febbraio dalle ore 18.30, presso la Fondazione Menna in via Lungomare Trieste 13, il Comitato ‘Salviamo Piazza Alario’ presenterà alla città e agli amministratori “un esempio di come è possibile risparmiare suolo e denaro, evitare l’impiego di materiali sintetici e lasciar respirare le piante e le persone, senza porre barriere e limitazioni di sorta, aprendo gli spazi pubblici al verde, al riposo e alla convivenza, nel rispetto della storia di questi luoghi e delle richieste di tutti, valorizzando un bene pubblico di rara armonia architettonica, destinato primariamente a giardino”.

Dal comitato ‘Salviamo Piazza Alario’ spiegano: “A seguito della decisione unilaterale dell’Amministrazione di costruire su piazza Francesco Alario un parco giochi che, cancellando l’identità dei luoghi, dividerebbe in due la piazza e delimiterebbe lo spazio dedicato al parco con alti cancelli di ferro, lasciando la restante superficie della Piazza alla consueta incuria da noi più volte denunciata, abbiamo dapprima cercato il dialogo con il sindaco e l’amministrazione e poi abbiamo indicato delle linee guida per la progettazione di un intervento che valorizzi la piazza e la restituisca alla città con la sua funzione primaria di giardino, al servizio dei bambini e degli anziani, dei turisti e di ogni categoria sociale. Le nostre richieste sono state ignorate e disattese quindi abbiamo deciso di trasformare le linee guida in un’idea progetto con cui mostrare le possibilità di valorizzazione della piazza nel rispetto della sua identità e dei bisogni dei residenti e di tutti gli abitanti di Salerno e anche delle persone che occasionalmente attraversano piazza Alario. Chiediamo a tutti la partecipazione a questo evento, per mostrare all’amministrazione come sia possibile contribuire dal basso alla crescita democratica della nostra città con proposte ampiamente condivise e razionali, che aprono spazi al confronto e alla cittadinanza attiva sui temi dello sviluppo urbano”.

Interverranno: Barbara Cangiano (giornalista), Alfonso Conte (docente di Storia Contemporanea – UNISA), Gennaro Avallone (Docente di Sociologia – UNISA) e Daniele Bagnoli (Geografo e ricercatore sociale).