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di Gigi Caliulo

Disincantata. Autorevole. Aggressiva e dominatrice. Leziosa. Infine cinica e sporca. Sfaccettata come un prisma, imprevedibile come un caleidoscopio, la Salernitana lascia il De Cristofaro di Giugliano con qualche certezza in più e con altri tre punti che certificano numeri e rendimento ormai impossibili da nascondere.
Prima a punteggio pieno, unica squadra di tutta la terza serie con un ruolino di marcia simile dopo la sconfitta dell’Arezzo, la formazione di Raffaele vince con merito anche l’inedito derby contro i gialloblu dell’ex Mirko Cudini e allunga a +5 il distacco dalla “corazzata” Catania lasciando a tre lunghezze i cugini del Benevento.
È una piccola fetta di campionato, certo: sono cinque turni e tutto – ma proprio tutto – è ancora embrionale. Però le sensazioni emerse dopo la quinta vittoria consecutiva sono inevitabilmente positive. Anzitutto la prestazione: dopo aver subito, a freddo, il gol dei giuglianesi la Salernitana ha sfoderato un’ora di calcio brillante, autorevole e dominante. Per la prima volta dall’inizio della stagione – risultati ottenuti a parte – la formazione granata è stata assoluta padrona del campo, ha sciorinato trame di gioco belle a vedersi ed ha costretto l’avversario a giocare “sotto palla” ed in apnea. Il gol di Ferraris, bellissimo per preparazione ed esecuzione, è stato solo la ciliegina su una torta di bel gioco e determinazione. Nella ripresa, poi, i granata hanno forse esagerato nella ricerca del vantaggio “spettacolare” ed hanno prestato il fianco alla reazione dei padroni di casa, culminata con un prodigioso intervento di Donnarumma sul secondo palo che ha dato la stura, pochi minuti dopo, al gol vittoria del loco Ferrari, propiziato ancora una volta dall’attaccante ex Pescara. Nel finale la Salernitana è tornata sporca e cattiva, come si confà ad una squadra che deve vincere il campionato di serie C.
I numeri non mentono, dicevamo, e sono tutti – ma proprio tutti – a favore di una squadra che ora non può più nascondersi.
Mercoledì sarà già tempo di verifiche ed Amarcord: all’Arechi arriverà il Cerignola, palestra della consacrazione di Raffaele e di Capomaggio, Tascone ed Achik. Nonostante il turno infrasettimanale, che obbligherà i granata alla quarta partita in dieci giorni, allo stadio si registrerà quasi certamente il record stagionale di presenze. Questo gruppo ha riacceso l’entusiasmo quiescente di una piazza che, ora, comincia a credere seriamente nella cavalcata vincente.