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Salerno – Stati Generali del centro destra in Campania: Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale non partecipa. Partendo dall’assunto che “l’unità deve essere figlia della chiarezza: in Campania non c’è centrodestra senza Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale che alle ultime Regionali ha riportato quasi il 6%”, il presidente regionale di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, Antonio Iannone, spiega: “Marchette e schemi politici triti e ritriti non ci interessano. La scorsa settimana sono stato invitato a partecipare, da Forza Italia, ad un tavolo regionale di coordinamento delle presunte forze del fantomatico centrodestra. Sono andato per cortesia chiarendo che doveva essere solo un incontro informale per verificare eventuali condizioni per l’apertura di un dialogo. Le mie perplessità hanno trovato subito conferma perché mi sono trovato al cospetto di un lavoro finalizzato ad una manifestazione-spot da tenere il 17 Luglio, con l’evidente scopo di dare un colpo d’ala alle difficoltà interne al proprio partito che vivono i dirigenti di FI”.

La discussione si sposta a Roma: “Ho riferito – continua – che il tema necessitava di una verifica del Partito visto che si tratta di una questione di linea politica che abbisogna di chiarimenti ai massimi livelli (dopo il patto del Nazareno, il tentativo d’inciucio sulla legge elettorale, le uscite stucchevoli sulla leadership di Marchionne… ed altre bestialità di cui Forza Italia abbonda). Ho ricordato, inoltre, che Forza Italia non si era fatta promotrice di una tale iniziativa alle regionali 2015, alle Amministrative 2016 e alle Amministrative 2017. Ho anche detto che il nostro problema non si può riassumere esclusivamente nella parola ‘unità’ (in alcuni Comuni siamo andati uniti e comunque non abbiamo vinto) ma che la parola d’ordine doveva essere ‘credibilità’ (dove si propongono sindaci autorevoli e programmi chiari con un lavoro che viene da lontano, si vince). I tempi poi di realizzazione dell’iniziativa non consentivano una riflessione seria sui temi in modo da fare una sintesi sulle proposte (sanità, trasporti, lavoro, ciclo integrato dei rifiuti, urbanistica). Ho chiesto tempo anche per confrontarmi con tutta la classe dirigente della nostra regione, come sono abituato a fare pur senza rinunciare a decidere ma ho trovato un muro. Per tre anni non ci si è mai visti ed ora si voleva compiere tutto in una settimana. Raccogliendo questi fatti e perdurando le pregiudiziali ho rassegnato la nostra impossibilità ad essere dell’iniziativa. In attesa di chiarimento nazionale andiamo avanti con le nostre attività di partito caratterizzate sui temi che Giorgia Meloni orgogliosamente interpreta. Con tutti i dirigenti campani portiamo avanti un duro lavoro che sosteniamo da anni”. L’accusa: “Noi siamo un partito e non una sigla satellite da consultare quando il bisogno interno a Forza Italia di qualche ‘signorina buonasera’ e di qualche ‘signor sì’ lo richiede, non partecipiamo a manifestazioni spot prive di contenuto e confronti ma solo preconfezionate e pretestuose per affermare un ruolo di centralità autocertificata in un centrodestra che, com’era tradizionalmente inteso, non esiste più: scelta chiara di campo, un leader giovane, nuovo e scelto dalla base, idee innovative e nette per affrontare i problemi del Paese. Questi sono i chiarimenti di merito e di metodo che attendiamo a livello nazionale. Solo dopo questo possiamo confrontarci a livello regionale mettendo da parte, tuttavia, coloro che ostinandosi a costruire sconfitte risultano essere i migliori alleati di De Luca. Le forzature generano solo iniziative sterili come testimoniano anche altre assenze di forze politiche che si sono aggiunte e si aggiungeranno alla nostra”.