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Salerno – La gestione istituzionale della sanità in Campania vive una fase del tutto particolare: da un lato il Governatore-commissario assicura di aver centrato tutti i parametri richiesti per l’uscita dal commissariamento; dall’altro il Governo che, attraverso una direttiva trasformata poi in norma, vieta ai Governatori di ricoprire il ruolo di commissario; in mezzo il Pd che vuole il ripristino della gestione ordinaria che permetta al Governatore di scegliere un assessore, il M5S che spinge per sostituire De Luca con un commissario scelto dal ministro competente e la Lega che, mantenendo lo status quo attira le critiche, oggi, del Ministro per il sud Barbara Lezzi: “Diversi mesi fa – scrive l’esponente di Governo – abbiamo approvato una norma secondo la quale un presidente di Regione con la sanità commissariata non può essere egli stesso il commissario. Chi produce inefficienze, non può risolverle. È logico. È il caso della Campania. Il ministro Grillo ha proposto il nome del commissario ma, per procedere a sostituire De Luca, è necessaria la firma del delegato del Ministero Economia e Finanza che è Massimo Garavaglia. I campani attendono da mesi ma questo curioso asse PD-Lega non si rompe. Mi aspetto che si rispetti la legge nei prossimi giorni”. Tra le posizioni chiare e argomentate mancano quelle della Lega, partito che in Campania è dietro solo al M5S e che qui è rappresentato dal un commissario inviato da Salvini, da un presidente regionale-deputato, da un sottosegretario e da un europarlamentare. Tutti loquaci su tutto ma in rigoroso silenzio su quest’argomento.