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di Mariateresa Conte

Pollica (Sa) – “Conoscere la verità per credere nella giustizia” recita così, lo slogan della Fondazione “Angelo Vassallo, sindaco pescatore” presieduta da Dario Vassallo, fratello del sindaco di Pollica, Angelo. Una richiesta di verità su un delitto atroce e avvolto ancora da troppi misteri, quello del sindaco pescatore Angelo Vassallo, ucciso con nove colpi di pistola la sera del 5 settembre 2010 a Pollica mentre stava facendo rientro a casa a bordo della sua auto. Striscione, che il 1° dicembre verrà portato da sindaci, amministratori, cittadini, studenti e docenti, provenienti da tutta Italia che sfileranno per le vie della frazione marina di Pollica, partendo dal porto di Acciaroli fino ad arrivare sul luogo dove è stato trucidato il sindaco Vassallo, per chiedere verità e giustizia.
Omicidio sul quale indaga la Procura della Repubblica di Salerno e di cui, a quasi dieci anni di distanza, ancora non si conoscono mandati ed esecutori. A chiedere la verità, la famiglia e la Fondazione Vassallo che non hanno mai smesso di combattere. Fondazione che domenica 1° dicembre alle ore 11 presso il porto di Acciaroli, ha organizzato la “Marcia per Angelo Vassallo”. Una marcia per chiedere giustizia sull’assassinio del sindaco ambientalista e abbattere il muro del silenzio che ruota intorno alla morte del primo cittadino – “Tutti insieme – scrive il fratello del sindaco e presidente della Fondazione, Dario Vassallo, sui social – anche noi, andiamo oltre il muro del buio per fare luce su chi sono i mandati e gli esecutori dell’assassinio del sindaco pescatore“.
È di questi giorni inoltre, una video inchiesta di sei puntate andata in onda su Italia 1 nel noto programma televisivo Le Iene che ripercorrendo l’uccisione del sindaco Vassallo e i misteri che avvolgono il delitto per cui al momento è indagato un carabiniere che si trova in carcere, getta nuove ombre e dubbi sull’operato di alcuni militari che sarebbero direttamente o indirettamente coinvolti nella vicenda.