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Salerno – “Ho usato la scrittura come terapia. Ho vissuto un periodo burrascoso e così ho scaricato tutta l’energia nella stesura dei racconti. Ho scritto in momenti diversi ed a distanza di tempo  persino di dieci anni”.

Così la scrittrice Cecilia Lavopa si è raccontata alla platea del Premio Com&Te ieri in uno degli angoli più magici della Costiera Amalfinta, all’Hotel La Conca Azzura a Conca dei Marini, ospite del quarto appuntamento della rassegna letteraria con il libro Noir all’improviso (I buoni cugini).

Lavopa, ha ricordato che ad incoraggiarla è stata Marilù Oliva, altra firma del noir italiano che sarà ospite la prissima settimana, venerdì 31 maggio, ultimo appuntamento di questa edizione della rassegna letteraria.

Non ho scritto un romanzo, ma una serie di racconti brevi perché non avevo una storia lunga da narrare, bensì tante piccole storie che potevano avere uno sviluppo”.

Ad intervistare l’autrice i giornalisti Rosanna Di Giamo ed Angelo Ferraro della redazione della rivista Ulisse on line, ed a seguire la raffica di domande della giuria popolare del premio “Giancarlo Siani”, che non hanno mancato di sollecitare l’autrice con approfondimenti e curisotà sul libro.

I generi noir thriller, fantascientifico – ha raccontato Cecilia Lavopa– si sono contaminati tra di loro soprattutto per un interesse delle case editrici”.

Al termine del salotto, cone di consueto, la consegna a Cecilia Lavopa dell’omaggio in ceramica realizzato dall’azienda CottoVietri di Cava de’Tirreni, questa volta da parte di Salvatore Criscuolo, mecenate della cultura e squisito anfitrione dell’Hotel La Conca Azzura, situato in uno scenario tra i più incantevoli e suggestivi della Costa Diva, poggiato su una roccia e sospeso tra cielo e mare.