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Cava de’ Tirreni (Sa) – L’inserimento nella lista dell’Unesco dei portici di Bologna sucita un misto di reazioni a Cava de’ Tirreni: un pizzico di competizione data la similarità delle strutture ma anche c’è speranza: “Se c’è riuscita Bologna, possiamo farlo anche noi”, si legge tra le righe del dibattito che si sta animando in  città.

L’eventuale iter, però, non sarà affatto semplice. Seppure esista il presupposto oggettivo (gli splendidi ed antichissimi portici), manca quello soggettivo: a Bologna, al fine dell’inserimento nella World Heritage List UNESCO  si sono uniti tutti gli enti territoriali più rappresentativi, in uno con la antica università. A Cava, a quanto si apprende, il progetto non esiste nemmeno sulla carta.    

Sul sito della Università di Bologna, si legge: “La notizia del riconoscimento dei portici come patrimonio dell’umanità UNESCO mi riempie di gioia e di soddisfazione: è un traguardo che arriva al termine di un lungo percorso guidato con competenza e determinazione dal Comune di Bologna, a cui anche l’Alma Mater ha offerto con entusiasmo il suo contributo. I portici bolognesi sono non solo un preziosissimo patrimonio artistico e architettonico, ma sono anche un simbolo secolare di accoglienza, di incontro e di inclusione: valori che da sempre hanno definito la storia e l’anima di questa città, e della sua Università”.
Queste le parole con cui il rettore Francesco Ubertini ha commentato la notizia dell’inclusione dei portici di Bologna nella lista dei siti patrimonio dell’umanità UNESCO. L’annuncio è arrivato durante la 44° sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale, di Fuzhou, in Cina.