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Salerno – Si chiama Eunblis Garay, è una paramedica dell’Humanitas Salerno ed è honduregna. E’ stata intervistata, telefonicamente, dal canale nazionale del suo Paese d’origine ‘QHUBOTVENVIVO’, la sera del 2 giugno. Da studio guardano all’Italia in maniera preoccupata: le immagini di un mese fa, di quando qui c’era il record di morti e contagiati, sono scolpite nella mente di chi il virus, allora, iniziava a conoscerlo drammaticamente attraverso le raccapriccianti immagini trasmesse sui social da Bergamo, Cremona e dalla pianura padana. Lei, allora, rappresenta una preziosa fonte di informazioni. “E’ un piacere enorme poter salutare il mio popolo”, dice Eunblis. La domande sono sull’estensione a Salerno ed al sud Italia della pandemia. Risponde: “Grazie a Dio qui non ci siamo fatti trovare impreparati: la pandemia è iniziata al nord e quando è arrivata a Salerno eravamo pronti. Lavoro in un gruppo di professionisti. Il team è allerta, siamo in battaglia e non si dorme. Curiamo circa trenta persone al giorno, questo momento difficile lo stiamo superando”. Quando i giornalisti in studio si dicono “orgogliosi che una connazionale possa aiutare un altro popolo”, lei, ritratta mente presidia in uniforme il Parco del Mercatello, spiega: “Vivo da 18 anni a Salerno, qui faccio il paramedico per vocazione, per aiutare chi è in difficoltà. Ringrazio il presidente Humanitas (Roberto Schiavone, ndr) che si è fidato di me e mi ha dato questa opportunità. Ora siamo in piazza a distribuire le mascherine per i bambini. Per me è un onore“. Originaria della Laguna di Aguablanca, ammette: “Lì ho lasciato il cuore”. Dall’Honduras manca da circa cinque anni. L’invito da studio è a rivolgersi alla popolazione honduregna in forza dell’esperienza fatta in Italia “dove i contagiati sono 233mila”. Eunblis dice: “Ai miei connazionali dico che il momento è difficile ma superabile. Bisogna adottare le precauzioni igieniche (guanti, mascherine e lavaggio delle mani) e la distanza tra le persone, preferibilmente rimanendo in casa per un certo periodo, uscendo solo se è veramente necessario. Per favore, rimanete a casa”. Roberto Schiavone commenta: “Il Centro America parla di noi Humanitas. Sempre orgoglioso di aver creato una istituzione che funziona in 14 Stati e 8 regioni in Italia”.