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Salerno – “E’ nostra volontà ridurre al minimo l’impatto con il traffico crocieristico”. Il segretario generale dell’Autorità di Sistema Portuale del mar Tirreno centrale, Francesco Messineo, ribadisce la strategia dell’Ente tutta tesa a non compromettere l’utilizzo dell’ormeggio del molo Manfredi alle navi da crociera per l’anno 2020 (vedi qui l’intervista). Nell’ambito della vincolate cornice formalizzata il 21 gennaio con propria ordinanza numero 4/2020 (leggi qui), l’AdSP lavora a ritmo serrato al fine di determinare per l’anno in corso l’auspicata compatibilità tra le esigenze crocieristiche dello scalo – programmato l’arrivo di oltre cento navi -, quelle commerciali, delle ‘vie’ ed ‘autostrade’ del mare ed i lavori strutturali di allargamento dell’imboccatura.

Scenari – Va chiarito che nulla è compromesso: anche nella peggiore delle ipotesi – ossia che il molo Manfredi fosse destinato ad area di cantiere fino a dicembre 2020, termine previsto per la fine dei lavori di allargamento dell’imboccatura – le navi da crociera rispetterebbero il programma attraccando agli altri moli (già oggi fornire del pescaggio adatto) in forza della regola ribadita da Messineo secondo cui “le navi passeggeri hanno sempre la precedenza”. Ad essere sacrificati sarebbero conseguentemente i tempi di smaltimento delle operazioni commerciali. Resterebbe comunque l’amara consapevolezza di non poter utilizzare pienamente il molo Manfredi, e quindi usufruire della Stazione Marittima, per otto mesi dal termine delle operazioni di dragaggio, fissato al 15 aprile 2020.

Pescatori – Mercoledì una delegazione di pescatori è stata ricevuta dal segretario AdSP. Nell’ambito dei lavori di riorganizzazione strutturale del porto, i titolari di quella che per anni è stata la flotta tonniera più grande del Mediterraneo e di un comparto di piccola e media pesca molto sviluppato chiedono garanzie mirando all’ottimizzazione degli spazi. Attualmente sono a essi dedicati il lato sinistro e la radice del molo III Gennaio. I pescatori hanno chiesto l’aumento del fondale e notizie circa il progetto di allargamento della storica banchina che aumenterebbe proprio le aree a loro disposizione. Messineo ha così commentato: “Per quanto riguarda la richiesta di dragaggio l’AdSP procederà ad una verifica di merito assicurando che tutto quanto potrà essere realizzato nell’ambito delle opere in essere, verrà fatto. La costruzione di un’altra parte di banchina attiene invece alla procedura – in corso – di approvazione del progetto definitivo di riassetto strutturale dei porti di Napoli, Salerno e Castellammare in osservanza alla norma in vigore”.

Molo Manfredi – Aspetto, quest’ultimo, non di secondaria importanza. Il progetto definitivo già approvato in sede di Piano regolatore portuale prevede anche l’allungamento del molo Manfredi sino al congiungimento con il molo di sovra flutto con contestuale abbattimento della diga foranea (previo assenso della Sovrintendenza) per una netta separazione con il traffico diportistico allocato tutto nella nuova darsena di Santa Teresa. Da allora però è intervenuto l’accorpamento delle Autorità portuali con conseguente modifica della disciplina in materia di approvazione dei progetti. Messineo spiega: “Per completare il progetto definitivo dei tre scali su cui ha competenza, l’AdSP ha dovuto attendere i tempi necessari per l’elaborazione del complesso scenario di sviluppo del porto di Napoli. Oggi posso dire che il progetto complessivo dei tre porti ha trovato la sua formulazione definitiva ed ufficiale”.