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Salerno – Salernitana-Napoli: la chiusura del settore ospiti potrebbe rivelarsi, alla prova dei fatti, una decisione del tutto sbagliata. Scelta dal potenziale effetto-boomerang che rischia di mettere a serio rischio la gestione dell’ordine pubblico per i fattori che di seguito proviamo ad elencare.

Pienone – Pensare di vietare la vendita ai residenti a Napoli e provincia al fine di limitare la presenza dei tifosi partenopei a Salerno è stata pura utopia. L’Arechi sarà pieno come un uovo. Fonti accreditate preannunciano migliaia di tifosi napoletani sparpagliati (ma manco più di tanto, come specificato dopo) nei tre settori aperti: tribuna, distinti e, addirittura, curva sud-Siberiano. Tutta gente che, non risiedendo a Napoli e provincia, segue la squadra ovunque. Persone che legittimamente hanno acquistato i biglietti trovati disponibili al momento degli accessi in piattaforma.

Provenienze – La Questura sta monitorando, attraverso la Digos, l’andamento della prevendita. Trapelano le prime certezze: centinaia di biglietti sono stati acquistati nell’agro nocerino sarnese determinando un flusso anomalo rispetto allo ‘storico’ nella vendita dei tickets per le gare interne della Salernitana. Ma anche da residenti in alcune zone della provincia meridionale (Piana del Sele), nelle altre tre province, in Calabria. Scontato l’arrivo di un nutrito gruppo di napoletani dall’Emilia, presente quasi dappertutto al seguito degli azzurri e dei non pochi salernitani tifosi del Napoli. 

Prevenzione – Una stima attendibile indica in non meno di tremila i supporters partenopei sulle gradinate. Nella maggior parte dei casi si tratterà di gruppi più o meno numerosi e compatti. Che certamente cercheranno di saldarsi una volta dentro i settori di competenza. La accesa rivalità, il derby che ritorna – sentitissimo anche  Napoli – e l’importanza della posta in palio nel perseguimento dei rispettivi obiettivi sono fattori propedeutici da tenere in conto nella opera di prevenzione delle Forze dell’Ordine. Prevenzione resa davvero ardua dalla errata decisione di non incanalare tutti i napoletani nel settore ospiti.

Forze dell’Ordine – Sarà massiccio lo spiegamento di agenti. Saranno non meno di 200 le ‘divise’ allo stadio. L’opera di mitigazione del rischio inizierà già ai caselli autostradali ed alle uscite delle due autostrade, della tangenziale e agli incroci cittadini della strada statale. Allo stadio saranno presidiati i varchi di ingresso. Lì, considerate le procedure di accesso – inevitabilmente rallentate dalle verifiche dei biglietti e dei green pass – i tifosi di Napoli e Salernitana in fila saranno a contato di gomito. Già qui potrebbero aumentare le tensioni. Situazione ampiamente prevedibile tanto che il club granata, in maniera intelligente, ha comunicato di aver anticipato alle ore 15 l’apertura dei cancelli.  

Dentro lo stadio sarà poi difficile far rispettare i posti assegnati, laddove ognuno vorrà ‘fare corpo’ con altri della stessa fede calcistica.

Settore ospiti – I precedenti con situazioni analoghe lasciano ipotizzare anche una dinamica diversa. La consapevolezza del rischio esiste in tutti: tifosi del Napoli, tifosi della Salernitana – che tra l’altro non vorrebbero conseguenze in termini di squalifica del campo – Forze dell’Ordine in una domenica in cui le telecamere di tutta Italia e dell’Europa documenteranno ogni singolo movimento sugli spalti.  

Prima dell’ingresso i tifosi del Napoli – chiaramente identificabili – potrebbero far notare ai dirigenti della Questura la necessità di un settore riservato al fine di poter partecipare in serenità all’evento calcistico, in forza del diritto acquisito attraverso l’acquisto di regolare biglietto. Se poi il gruppo richiedente dovesse aumentare di numero, la decisione di aprire ‘ad horas’ l’anello inferiore della curva nord sarebbe la via d’uscita. L’unica.