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Salerno – Non si placano le polemiche conseguenti alla frase del conduttore Giuseppe Cruciani Piuttosto che fare il rider a Napoli vado a sparare ai palestinesi col Mossad” pronunciata l’8 gennaio, nel corso della trasmissione radiofonica ‘La Zanzara’ sull’emittente Radio24.

Il responsabile campano della Lega Meridionale Mariano Falcone, ex coordinatore provinciale salernitano della Lega (Noi con Salvini) e ex consigliere comunale a Scafati, riprende integralmente – senza commentarlo – il comunicato emesso Comunicato emesso dall’Ambasciata di Palestina a Roma.     

“Non si scherza con l’uccisione dei palestinesi. L’Ambasciata di Palestina in Italia condanna vivamente l’uso improprio della situazione drammatica in cui vive il popolo palestinese, fatto dal giornalista Giuseppe Cruciani nel corso della trasmissione radiofonica La Zanzara dell’8 gennaio. Con l’intento di denigrare Napoli e tutto il popolo napoletano, a cui va la nostra solidarietà, il conduttore si permette di paragonare le condizioni delle forze di occupazione israeliane in Palestina con quelle di un rider che lavora a Napoli, sostenendo che quest’ultimo corra maggiori rischi. Ciò che Cruciani non dice è che le forze di occupazione israeliane di rischi ne corrono ben pochi, mentre è il popolo palestinese a subire quotidianamente violenze e vessazioni, in virtù dell’occupazione illecita della sua terra, riconosciuta ripetutamente come tale dall’ONU. Contrariamente a quanto suggerito da Cruciani, per gli israeliani non è difficile né rischioso “combattere” e “sparare ai palestinesi”. Tant’è che lo fanno ogni giorno, impunemente, senza che la comunità internazionale faccia nulla per impedirglielo veramente, mentre il popolo palestinese tenta disperatamente di resistere per esistere, con le sole armi del coraggio e della nonviolenza. L’Ambasciata coglie questa occasione per sollecitare gli organi di informazione italiani a prestare maggiore attenzione a ciò che comporta l’occupazione illegale dei territori palestinesi, invitandoli a non scherzare con quella che è una dura realtà, fatta di sofferenze imposte da Israele contro ogni norma internazionale”.