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Salerno – Incredibile da Pescara: la società Delfino Pescara 1936, nel parlare di “gravissimi episodi”, “si è subito prodigata affinché la famiglia Grassadonia raggiunga al più presto Pescara”. Nel frattempo, sospende gli accrediti stampa pervenuti da Salerno “per motivi di sicurezza” (?).

Sul sito ufficiale si legge. “La società Delfino Pescara 1936, dopo i GRAVISSIMI fatti accaduti nella notte, comunica che il tecnico #BiancAzzurro Gianluca Grassadonia non rilascerà alcuna intervista o svolgerà conferenza stampa pre partita in vista della gara #PescaraSalernitana, ma garantirà come sempre la propria professionalità cercando di preparare al meglio la partita in programma lunedì pomeriggio allo Stadio Adriatico.

La Delfino Pescara 1936 oltre a porgere il messaggio di solidarietà al proprio tecnico, si è subito prodigata affinché la famiglia Grassadonia raggiunga al più presto Pescara per garantire quella serenità purtroppo venuta meno nella loro città di origine.

Info stampa: Per motivi di sicurezza gli accreditamenti stampa giunti da Salerno sono al momento SOSPESI.

Un abbraccio alla famiglia Grassadonia. Auspichiamo un rapido e chiaro accertamento di fatti e responsabilità. Non permetteremo a nessuno d’infangare Salerno e di oltraggiare la civile e corretta passione granata confondendola con il gesto di qualche isolato sconsiderato“, scrive il Sindaco di Salerno Vincenzo Napoli.

“Esprimo piena vicinanza e solidarietà alla famiglia Grassadonia. La violenza non ha nulla a che vedere con il calcio e con lo sport”. Questa la reazione di Piero De Luca, che ha poi aggiunto: “L’auspicio è che le forze dell’ordine facciano chiarezza al più presto sull’accaduto e individuino immediatamente i responsabili. Salerno ed i suoi tifosi si sono sempre distinti per correttezza e lealtà sportiva, e non si può consentire a nessuno di infangare il nome e la storia di un’intera comunità, con gesti folli e sconsiderati”.

La Lega Serie B con il presidente Mauro Balataesprime solidarietà alla famiglia Grassadonia, dopo la spregevole aggressione, sotto casa, di Paola, figlia appena diciottenne del mister del Pescara. Un gesto vile, barbaro che non ha diritto di cittadinanza nel calcio e nella Serie B, ad opera di personaggi che nulla hanno a che fare con una tifoseria civile come quella di Salerno”.