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Salerno – Alla fine l’Autorità portuale ha fatto prevalere il buon senso. L’inizio dei lavori strutturali di sistemazione definitiva della darsena di Santa Teresa, previsto per giugno, è stato posticipato a quest’autunno. Certo, la stazione appaltante sta sedendo al tavolo tecnico con Comune e impresa per definire ogni aspetto della ‘co-abitabilità’ di due cantieri in uno spazio limitato (inizieranno a breve anche i lavori di Piazza della Libertà) ma è indubbio che aver fatto trascorrere l’estate ha salvato la stagione delle società diportistiche. ‘Nautica Sud’ e ‘Gatto’, però, sanno che presto dovranno disancorare i pontili insistenti sullo spazio acqueo che sarà definitivamente occupato dai 110 metri di molo aggiuntivo al braccio con radice alla spiaggia di Santa Teresa. Non potranno opporsi: formalmente sarà ad esse revocata la concessione demaniale per i metri eccedenti. Al costo di un piccolo sacrificio di alcuni, ci sarà un beneficio per tutti: il molo prolungato ed a gomito (vedi rendering in alto) limiterà gli effetti delle mareggiate (oramai costanti ogni anno) sia sui pontili che sulla nascente piazza pubblica. Dall’AdSP fanno sapere che, praticamente nello stesso periodo, partiranno anche i lavori per la costruzione della darsena di protezione interna e perpendicolare al molo di sovra flutto del porto turistico Masuccio salernitano.    

Di seguito l’articolo di dettaglio qui pubblicato il 5 maggio scorso.       

Darsena di Santa Teresa – Ad esito della procedura di gara per la realizzazione del prolungamento ‘a gomito con angolo di 65°’ della scogliera del porto di Santa Teresa (110 metri, di cui 65 di rientranza) per un importo di € 1.217.512,35 (scadenza offerte il 29 marzo 2019), l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale da deliberato  di “aggiudicare i ‘Lavori di realizzazione della nuova scogliera a protezione dello specchio acqueo di Santa Teresa’ alla Ferrara Costruzioni Marittime e Terrestri S.r.l. con sede in Napoli, che ha offerto un ribasso del 32,823%, per un importo pari a € 800.475,17 oltre € 25.921,22 oneri di sicurezza IVA non imponibile in quanto trattasi di opere di adeguamento di infrastrutture esistenti nell’ambito portuale” e di “autorizzare l’Ufficio Gare e Contratti una volta esperiti i controlli di rito e scaduto il termine dilatorio ex lege a stipulare con l’aggiudicatario il contratto di appalto per l’importo di cui al ribasso offerto in sede di gara una volta acquisita la necessaria documentazione secondo quanto stabilito dalla normativa vigente e dagli atti di gara”. Dall’Autorità di Sistema fanno sapere che, se tutte le verifiche burocratiche daranno utile esito, i lavori inizieranno entro l’estate 2019. In questi giorni, quindi, l’AdSP dovrà interloquire con i concessionari dei pontili per la necessaria riorganizzazione degli spazi in funzione del nuovo assetto strutturale della darsena: non è escluso che qualche posto-barca sarà sacrificato. Tutti i concessionari attendono con ansia la convocazione. I lavori sono caldeggiati dal Comune che intende proteggere Piazza della Libertà dalle eventuali mareggiate.

Molo Manfredi – L’AdSP sta elaborando il nuovo progetto per il riassetto funzionale della darsena di Santa Teresa da bandire allorquando sarà stato realizzato il prolungamento del molo Manfredi di congiungimento con il molo di sovraflutto che renderà definitiva la separazione tra porto commerciale e porticciolo di Santa Teresa. Il progetto originario per Santa Teresa – un unico braccio di protezione – è stato quindi cancellato dall’evoluzione infrastrutturale attuale (vedi sopra). In queste ore il segretario generale dell’AdSP Francesco Messineo sta interloquendo con la Sovrintendenza: la costruzione dell’ultimo tratto di molo Manfredi permetterà, nelle intenzioni, l’abbattimento dell’attuale braccio del porto vecchio (quello, per intenderci, su cui è posizionata la ‘Madonnina’). A patto che la Sovrintendenza non ritenga quella diga foranea di interesse storico e non la vincoli totalmente. Possibile allora una soluzione di compromesso, che salvi una parte limitata di antico braccio in modo da non compromettere l’assetto definitivo per la previsione di oltre mille posti barca.

Stazione marittima – La struttura, nel ventre della quale sono stati allocati finanche i nastri trasportatori, non è invece dotata del finger, ossia della scala-corridoio di collegamento tra la sua parte alta scoperta (il prolungamento) ed il protellone di ogni nave da crociera posto, solitamente, in posizione mediana rispetto ai ponti. La valutazione di dimensione e capienza della Stazione marittima nel confronto con dimensioni e capienze delle navi da crociera che al Manfredi attraccheranno a dragaggio ultimato ha convinto l’AdSP, previo colloquio con gli armatori, della sostanziale inutilità del finger. Infatti l’incolonnamento di migliaia di persone nella (piccola) stazione marittima sia per le operazioni di imbarco che di sbarco allungherebbe i tempi in modo non accettabile. Più semplice, allora, distribuire sul molo Manfredi i crocieristi, magari prevedendo dei ‘gate’ con percorsi obbligati. A prolungamento del molo Manfredi ultimato, la Stazione Marittima avrà una funzione di prima accoglienza per i crocieristi che sbarcheranno dalle due navi grandi che contemporaneamente potranno attraccare all’interno e dalla nave che, invece, troverà spazio nella nuova banchina costruita sul lato interno del molo di sovraflutto, ai limiti con il porticciolo di Santa Teresa.