- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Acerno (Sa) – Dal suo buen ritiro di Acerno monsignor Mario Salerno, tra i più carismatici sacerdoti salernitani, decide di mostrare il certificato di avvenuta inoculazione booster per criticare i suoi ‘colleghi’ che hanno optato per scelte diverse. Scrive: “Non l’avrei mai pubblicato ma… A scanso di equivoci.

Di recente ho letto titoli su giornali locali riguardanti ‘preti no vax’ nella nostra Diocesi. Pare che siano ampiamente conosciuti dai superiori e le lettere, inviate a tutto il presbiterio, non avrebbero sortito l’effetto sperato.

A questo si aggiunga il vedere Crocifissi e Madonne esposte nei cortei ‘no vax’ del sabato a livello nazionale. Non sai se ridere o piangere per questi fideismi esasperanti e pseudo misticismi che contraddicono palesemente la tanto conclamata ‘ecclesialità’ e ‘obbedienza’ al Magistero”.

Sulle stesse posizioni, di recente anche il responsabile nazionale della sanità per l’Udc, Mario Polichetti, aveva scritto al Vescovo Bellandi spingendo per una rigorosa osservanza da parte della categoria dei preti salernitani.   

«Il compito di coloro che presiedono una comunità religiosa o civile si avvalora per la testimonianza e l’esempio che si è capaci di dare in un tempo come questo dove si ha bisogno di testimoni e non solo di oratori – ha affermato Polichetti –. L’esempio e le parole di Papa Francesco sono da imitare senza alcuna reticenza. Specie in ambito di salute pubblica il sacerdote che vive tra il popolo e per il popolo non può esimersi dal dare per primo l’esempio di ascolto e condivisione delle direttive sanitarie a prescindere dalle proprie convinzioni a ragione del suo ministero che resta pubblico e non privati. Il servizio pastorale alle nostre comunità passa dal dare e pretendere sicurezza sanitaria specie se i destinatari sono anziani e bambini».

Polichetti richiama, in particolare, le indicazioni dello stesso vescovo: «Invito a dare seguito alle sue direttive con un controllo capillare dal momento che viene riferito che si continua ad amministrare la comunione pur non vaccinati. Sono certo che lei comprenderà queste osservazioni e riflessioni dettate dalla drammaticità del momento che non consente, purtroppo, mistificazioni, superficialità e disobbedienza alle regole cui tutti siamo tenuti ad attenerci e che, se non osservate, vanificherebbero il sacrificio umano anche in termini di vite, che tutti stiamo sopportando».