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Pagani (Sa) – Indica, suggerisce, decide: Vincenzo De Luca inizia a parlare solo quando i circa cento convenuti nella sala al quinto piano dell’ospedale ‘Tortora’ eseguono, spostando le sedie “più avanti, con i giornalisti dietro”. Poi, soddisfatto, illustra il senso dell’intervento regionale da 18 milioni per il completamento del polo oncologico. L’ultima parte la riserva all’elenco delle opere finanziate per l’Agro. Accompagnato dai consiglieri regionali Picarone e Cascone, con di fronte i sindaci Canfora e Strianese, dice: “La Regione ha approvato un programma di 30 milioni per le infrastrutture viarie dell’agro sarnese-nocerino. Per le viabilità comunali abbiamo finanziato per tre milioni le strade di San Valentino Torio; per un milione gli interventi su via Salice e strade limitrofe nel Comune di Angri; a Nocera Inferiore 4.5 milioni per la rotatoria all’uscita dell’autostrada A/3; 2.5 milioni per la rampa di uscita autostradale Angri sud a beneficio di Sant’Egidio del Monte Albino che riceve anche 2.3 milioni per l’allacciamento via Dante-via Coscioni; 2.5 milioni a San Marzano sul Sarno per favorire l’accessibilità alle stazioni dell’agro; 1.05 milioni la riqualificazione di via Vincenzo Russo a Nocera Superiore e altri 400mila euro per interventi sulle vie Ornato, Taverne, le Croci, Garibaldi, De Gasperi; 2 milioni perla strada Sopra Case di Siano; 3 milioni al Comune di Pagani per la riqualificazione delle vie Alcide De Gasperi, Nazionale, Manzoni, Sant’Anna, Fusco. Infine, per il piano degli insediamenti produttivi a Sarno, la Regione stanzia 7.5 milioni”. Liquida con una battuta chi, seppur soddisfatto, gli ricorda che mancherebbe ancora qualcosa: “Avete preso il vizio dei salernitani: la lamentosità…”. Torna più serio e racconta: “Sta per iniziare la seconda prova del concorso regionale per i diecimila posti di lavoro (entro marzo andranno a lavorare i primi tre mila tra diplomati e laureati). Alla fine garantiremo un posto di lavoro a tutti e diecimila; più i 7.600 della sanità, più i 650 del concorso per centri per l’impiego. Alla fine avremo creato quasi ventimila posti di lavoro”. La chiusura è di par suo. Ritorna sulla sanità e, a proposito della fuoriuscita dal commissariamento e dei tempi di pagamento dei fornitori (“qui più veloci che in Svizzera”), svela: “Siamo riusciti a fare una cosa in cui nessuno credeva: ora a Roma, quando arriva la Campania, si alzano in piedi. A cominciare dai milanesi”.