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Da ieri la Salernitana aveva scelto di anticipare l’ingresso in ritiro, isolandosi un giorno prima per preparare al meglio la partita di domani contro il Frosinone. “Con un giorno di anticipo”, recitava il comunicato ufficiale, segnale della determinazione del club a disputare lo spareggio nel massimo della forma. Tuttavia, la decisione improvvisa della Lega Serie B di rinviare i playout ha stravolto i piani: i giocatori sono stati autorizzati a fare ritorno a casa, interrompendo bruscamente il ritiro.

Nonostante stamane si sia svolta regolarmente la rifinitura, resta forte il senso di spaesamento: l’appuntamento in campo è stato cancellato a meno di ventiquattro ore dal fischio d’inizio e, allo stato attuale, non si sa quando e contro chi i granata dovranno giocare la sfida decisiva per la salvezza. Martedì è fissata la ripresa degli allenamenti, con l’urgenza di chiarire al più presto il calendario dei recuperi.

Prevendita e rimborso dei biglietti

Nel frattempo, il club ha reso noto che “nelle prossime ore” verranno comunicate le modalità e le tempistiche per il rimborso dei tagliandi. La prevendita per il match di domani sera viaggiava a ritmi eccezionali, con oltre 28 000 biglietti venduti, cifra che ben testimonia l’attaccamento dei tifosi all’ultima sfida stagionale. L’incertezza ora grava non soltanto sui giocatori, ma anche su migliaia di appassionati che avevano programmato la trasferta all’Arechi.

La presa di posizione della Salernitana

Maurizio Milan, amministratore delegato della Salernitana

Con un comunicato sul sito ufficiale la Salernitana ha annunciato di aver “attivato il proprio pool legale” e di aver inoltrato una formale diffida alla Lega Serie B, chiedendo espressamente “l’immediata revoca del provvedimento di rinvio a data da destinarsi”. La società si riserva la facoltà di «intraprendere ulteriori azioni nelle sedi consentite», convinta che non esistano provvedimenti sanzionatori formali o definitivi che giustifichino il rinvio.

L’Amministratore Delegato Maurizio Milan, ai microfoni della società, ha definito la situazione “inaspettata e sorprendente”, esprimendo disorientamento per il fatto di venire a conoscenza della sospensione “a sole ventiquattro ore dalla disputa” e senza certezze su tempistiche e avversari. Milan ha inoltre sottolineato che, secondo la legge statale, ogni eventuale penalizzazione dovrebbe applicarsi solo al termine di tutti i gradi di giudizio, e che un rinvio così improvviso rischia di compromettere la regolarità dell’intera stagione cadetta.

Le reazioni istituzionali e politiche

Vincenzo De Luca, governatore della Regione Campania

A intervenire per primo è stato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che su Facebook ha definito “gravissima la decisione improvvisa di annullare 24 ore prima la gara di spareggio”. L’ex sindaco di Salerno ha rimarcato la responsabilità sportiva, ma anche quella legata all’ordine pubblico, evidenziando come un cambio di programma così repentino rischi di generare tensioni e disagi non solo sugli spalti, ma in tutta la città.

Poco dopo, in mattinata, il Ministro dello Sport Andrea Abodi ha commentato la scelta del presidente Bedin come “saggia ed equilibrata”, pur ammettendo che sarebbe stato preferibile anticiparla o, quantomeno, evitarla. Abodi ha spiegato che, pur trattandosi solo dell’avvio di un procedimento cautelativo a seguito delle verifiche di Covisoc e dell’Agenzia delle Entrate, non avrebbe avuto senso giocare i playout e poi doverli rinviare in caso di esito sfavorevole delle ispezioni. Il Ministro ha infine auspicato un confronto con la Federazione per “tutelare l’agenda calcistica” senza rinunciare ai principi di giustizia sportiva.

Le tifoserie sul piede di guerra

I gruppi di tifo organizzato granata – Nuova Guardia, Curva Sud Siberiano, CCSC, Club Mai Sola e Salerno Club 2010 – hanno lanciato un sit-in pacifico che si terrà domani sera alle 20:30 nel piazzale antistante la Curva Sud. Nel loro comunicato si legge: “Ancora una volta chi dovrebbe garantire regole certe e rispetto per il campionato si rende protagonista dell’ennesimo teatrino indegno”. La protesta è un grido di rabbia: “Salerno merita rispetto! Pretendiamo regole uguali per tutti”, con l’appello finale a ribellarsi “all’ennesimo abuso e torto subito”.

Il coinvolgimento del Brescia

Massimo Cellino, presidente del Brescia

Al centro della bufera c’è il Brescia, sotto indagine per presunte irregolarità nei pagamenti dei contributi legati agli stipendi. Massimo Cellino, intervistato su La Gazzetta dello Sport, ha parlato di “truffa subita” da una società di via Montenapoleone a Milano, sostenendo di aver già presentato denuncia penale e di volersi battere «in ogni sede, sportiva e non», per tutelare la propria posizione. Il patron delle Rondinelle ha rivelato di aver richiesto 2,4 milioni di euro in crediti d’imposta, di cui l’intermediario avrebbe trattenuto circa il 15%, lasciando il Brescia in balia di un controllo lampo della Covisoc.

L’udienza davanti alla Procura Federale è fissata per questo giovedì, mentre il club valuta un possibile patteggiamento che, se concordato, comporterebbe una penalizzazione di due punti anziché quattro. Una soluzione che salverebbe il Brescia dalla retrocessione diretta e proietterebbe la Sampdoria sul fondo con conseguente spareggio contro la Salernitana, quest’ultima favorita per via del ritorno in casa e del vantaggio del pareggio.

Precedenti di caos in Serie B

Il caso odierno richiama due episodi simili. Nel 2003/04 il “Caso Catania” vide il club rossazzurro ricorrere per ottenere la vittoria a tavolino contro il Siena, coinvolgendo più gradi di giudizio – Commissione Disciplinare, CAF, Tar e perfino il Consiglio dei Ministri – fino all’allargamento della B a 24 squadre con ripescaggi di Catania, Genoa e Salernitana.

Più recentemente, nel 2018/19, la retrocessione d’ufficio del Palermo per illecito amministrativo determinò l’annullamento dei playout, quindi il loro ripristino dopo interventi del Tar del Lazio e del Coni. Al termine di un doppio confronto combattuto, la Salernitana riuscì a salvarsi, mentre il Venezia – retrocesso sul campo – fu poi riammesso per l’esclusione del Palermo.