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Salerno – Il neo assessore comunale alla Sicurezza e alla Trasparenza Caudio Tringali un primo, ‘grande’ risultato se lo può… ascrivere. Ha compattato la pur frastagliata minoranza prima ancora che il Consiglio comunale si insediasse. Attribuire il concetto di ‘inesistenza’ all’opposizione democraticamente eletta è il modo migliore per svegliarla. Politicamente è forse un errore, comunicativamente è forse la ammissione di quella presunta superiorità lontana anni luce dal sentimento popolare maturato all’indomani del primo sviluppo dell’inchiesta giudiziaria.

Dapprima Roberto Celano (667 voti in Forza Italia); poi Claudia Pecoraro (285 voti) e Catello Lambiase (384 voti nel Movimento 5 Stelle) hanno ribattuto in maniera tagliente alle esternazioni a mezzo stampa del “già magistrato, già presidente della I sezione della Corte d’Appello di Salerno, già presidente del Tribunale di Vallo della Lucania” e – penultimo incarico prima dell’assessorato – presidente della Fondazione Menna.

Il consigliere comunale Roberto Celano è caustico: (…) Oggi la garanzia di imparzialità, trasparenza e controllo sulla legalità dell’azione amministrativa c’è già, è fortemente percepita ed è l’attuale capo della Procura dottor Borrelli. Non abbiamo bisogno, dunque, di ex magistrati che si autoproclamano paladini di un ‘controllo’ (…). E se il dottor Tringali oggi è assessore è per l’azione di controllo perpetrata da qualche consigliere di quell’opposizione che inopinatamente critica (dopo aver accettato, senza neppure considerare l’opportunità, da ex magistrato un incarico amministrativo in una compagine guidata da un indagato), con denunce politiche (…). Oggi Salerno non ha più bisogno di deleghe alla trasparenza (…)”.

A suo supporto arrivano le dichiarazioni del deputato di Forza Italia Gigi Casciello: “Lo conosco per il suo equilibrio. Dal dottore Tringali mi sarei atteso un rifiuto di questo incarico”.

Il neo-consigliere comunale Claudia Pecoraro, avvocato, tra l’altro afferma: “(…) La sua richiesta di chiedere di esaminare atti e delibere concernenti gli affidamenti di incarichi da parte dell’amministrazione pubblica è un dovere, non ‘una buona idea’.  Il sospetto calato sul principio di imparzialità dell’amministrazione cittadina impone un severo controllo di tutto l’operato pregresso. Spero che il neo assessore concerti tutta la sua azione su questo, piuttosto che sul dileggio delle opposizioni. I cittadini e le cittadine salernitane che hanno espresso la loro chiara volontà di cambiamento e rinnovamento sostenendo la mia candidatura, quella del collega Lambiase e degli altri pezzi di questa coalizione meriterebbero più rispetto da chi, invece, con le urne non si è mai confrontato, scegliendo di pontificare dallo scranno di un ruolo calato dall’alto. Un ‘alto’ che rappresenta chi questa città l’ha ridotta sul baratro”.

Il collega pentastellato Catello Lambiase fa un salto indietro nel tempo: “(…) Solo qualche anno fa Tringali (…) appariva critico sulla costruzione di una grande chiesa nel Parco del Galiziano (…).

Poi di lui si persero le tracce fino a ritrovarlo, nuovamente attivo, nella veste di Presidente della Fondazione Menna (…). Fare opposizione è una cosa seria; le azioni meritano perseveranza. Noi consiglieri di opposizione del Movimento 5 Stelle ci faremo trovare pronti. Siamo fiduciosi che dimostrerà con i fatti di voler essere il pungolo dell’amministrazione comunale sostenendo ed attuando sin da subito la nostra proposta di approvare la diretta streaming del Consiglio comunale e delle Commissioni Consiliari. La politica si fa con i fatti, non con i proclami”.

Fratelli d’Italia si affida al parlamentare Edmondo Cirielli: “Ripeto, non in maniera formale, che stimo per la sua competenza il giudice Tringali, con il quale ho collaborato quando ero Presidente della Provincia di Salerno, in particolare quando ci occupammo insieme dell’Aeroporto Costa d’Amalfi. E di questa collaborazione istituzionale gli darò sempre atto. Non ho condiviso, però, la sua scelta di accettare la nomina di assessore al Comune di Salerno, perché rischia di generare confusione nell’opinione pubblica, dati gli importanti compiti da lui svolti sul piano giudiziario proprio nella città di Salerno. 

Però, sinceramente, rimango basito dalle parole di Tringali, il quale ha affermato di voler chiedere consiglio all’ex assessore alla legalità della Regione Campania, l’eurodeputato del Pd Franco Roberti. (…) Mi sarei aspettato, piuttosto, vista l’amicizia che vanta con il dottor Roberti, che Tringali gli chiedesse se si fosse mai accorto, quando ricopriva l’incarico di Procuratore della Repubblica di Salerno, delle presunte dinamiche delle cooperative (…)”.