“Ricorso respinto e ricorrenti condannati al pagamento delle spese”. È quanto deciso dai giudici del Tribunale Ammnistrativo Regionale della Campania della prima sezione staccata di Salerno, i magistrati Salvatore Mezzacapo, Fabio Di Lorenzo, Referendario e Raffaele Esposito, sul ricorso presentato dagli ex agenti della Polizia Provinciale, oggi dipendenti provinciali, contro l’Ente Provincia di Salerno per l’annullamento della decisione adottata con delibera di consiglio provinciale di riorganizzazione e scioglimento del Corpo di Polizia provinciale.
Una querelle giudiziaria amministrativa nata a seguito della delibera di consiglio provinciale promossa dal presidente della Provincia di Salerno, Franco Alfieri, che con i voti del consiglio provinciale, il 26 maggio decise la revoca del Corpo della Polizia Provinciale di Salerno, riorganizzandone le figure professionali degli agenti.
Una decisione quella dell’amministrazione provinciale, impugnata dai sei agenti provinciali, Anna Maria Azzato, Massimo Barbella, Davide Cervino, Andrea De Rosa, Tobia Del Giorno, e Mario Saragnano, assistiti dall’avvocato Marcello Fortunato, che lo scorso anno hanno presentato ricorso contro la Provincia di Salerno difesa dagli avvocati Ugo Cornetta, Luigi Tepedino, e Alfonso Ferraioli.
Oggetto del ricorso, la richiesta da parte degli agenti di annullamento degli atti assunti da Palazzo Sant’Agostino e cioè della delibera del Consiglio Provinciale n. 26 del 26.05.2023 con la quale è stato revocato l’atto di istituzione del 1997 del “Corpo di Polizia Provinciale”, il del decreto dirigenziale n. 126 del 31.05.2023 del Dirigente del Settore Viabilità della Provincia avente ad oggetto l’organizzazione del servizio di Polizia Stradale a seguito dello scioglimento del Corpo di Polizia provinciale, e le relative e successive delibere di consiglio provinciale e decreti concernenti le disposizioni attuative per la nuova organizzazione delle funzioni in capo agli ex agenti della Polizia Provinciale.
Ex corpo della Polizia provinciale che l’Ente di Palazzo Sant’Agostino ha destinato, a seguito alla cancellazione del Corpo di Polizia, da pubblici ufficiali a dipendenti pubblici con le funzioni di vigilanza ambientale e di vigilanza stradale nell’ambito delle funzioni fondamentali che permangono nelle competenze dell’Ente.
Di qui, dopo aver ascoltato i legali delle parti ed esaminato gli atti oggetto del ricorso, la decisione del Tar di respingere il ricorso dei sei ex agenti e condannarli al pagamento delle spese di lite in favore dell’amministrazione provinciale per 3mila euro, oltre che al pagamento delle spese generali nella misura del 15%, oltre iva e cassa così come previsto dalla legge.