di Gigi Caliulo
La giustizia ha bisogno di basi solide sulle quali fondare qualsiasi castello, sia accusatorio che difensivo. Quella sportiva non fa di certo eccezione, benché riconducibile ad istituti di diritto privato. Dunque la giustizia sportiva va aspettata e soprattutto rispettata e non ci si può avventurare in ipotesi prive di qualsiasi fondamento concreto.
Da più parti si dà per acquisita la retrocessione del Brescia e, soprattutto, la disputa dei playout tra Salernitana e Sampdoria. Tale scenario allo stato non è neppure in embrione: è bene ricordarlo e soprattutto evidenziarlo, ché a tramutare una leggenda in realtà si farebbe un favore solo a chi non aspetta altro per lavarsi la coscienza e nascondere qualche mancanza grave.
I fatti
Allo stato attuale il Brescia è stato deferito soltanto nella giornata di oggi e la doppia sfida playout tra Salernitana e Frosinone è stata rinviata senza un provvedimento ufficiale perché la Covisoc soltanto venerdì scorso ha avvisato la Procura Federale di aver ricevuto dall’Agenzia delle Entrate la notifica dei mancati versamenti erariali da parte del club lombardo.
Dunque, ad oggi, le tre retrocesse sul campo continuano ad essere Sampdoria, Cittadella e Cosenza. E questo è un dato certo.
L’altra certezza è che qualsiasi provvedimento di modifica degli spareggi senza un comunicato ufficiale che commini una penalizzazione ai danni delle Rondinelle sarebbe totalmente illegittimo. Benissimo ha fatto, quindi, la Salernitana a ricorrere al Collegio di Garanzia del Coni, perché fidarsi è bene… e il resto ciccia.
Il precedente del 2019
Stiamo assistendo alla stessa situazione nella quale la Salernitana e il Venezia si trovarono nel maggio del 2019. Quell’anno sul campo retrocessero Foggia, Padova e Carpi. Poi, a campionato finito e a pochi giorni dagli spareggi salvezza, il Palermo venne retrocesso all’ultimo posto.
La Lega applicò inizialmente alla lettera le Noif non modificando le retrocessioni sul campo ed annullò i playout poiché la quarta squadra a finire in C era scaturita dalla penalizzazione dei rosanero.
Iniziò il balletto dei ricorsi, soprattutto quello del Foggia che era nella stessa e identica situazione della Samp. I vertici della cadetteria pensarono bene di agire “d’imperio” decidendo di ripristinare i playout ma tra granata e rossoneri. Salvo poi essere smentiti clamorosamente ed obbligati a far ri-retrocedere il Foggia e a far giocare gli spareggi tra Salernitana e Venezia.
I granata si salvarono sul campo ma… pochi giorni dopo arrivò la sentenza definitiva ai danni del Palermo che si vide ridotta a venti punti la penalizzazione ma che finì comunque dietro al Venezia e completò, di fatto, il quartetto delle retrocesse.
Un film già visto?
La sensazione è che si stia volutamente alzando un polverone tanto inutile quanto dannoso: l’unico playout possibile sarebbe quello tra Salernitana e Frosinone, le retrocessioni sul campo (come nel 2019) non possono essere modificate a campionato concluso ma – al massimo – completate con la penalizzazione del Brescia con conseguente annullamento dei playout.
La Salernitana apra gli occhi e si faccia sentire. A volte la memoria e i precedenti possono risultare determinanti.