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Salerno – Svelato il primissimo volto di questa Salernitana, i tifosi si soffermano sulle potenzialità di salvezza. Complice la vittoria – per nulla scontata con una coriacea Reggina – i giudizi sono positivi. Nell’ambiente c’è fiducia perché le analisi spesso corrispondono ‘al bacio’ con quelle di mister Castori. E quindi della società. Indubbiamente c’è la consapevolezza che la squadra va completata ma anche che le trattive imbastite siano quelle giuste.

L’attaccante centrale dal rendimento garantito (Simy), il calciatore offensivo in grado di saltare l’uomo (Caprari) ed un player a cui affidare le chiavi del centrocampo sono gli innesti che tutti, qui, si aspettano.

Sono giorni cruciali per il calciomercato. La Salernitana c’è e certamente la dirigenza accontenterà mister Castori. All’allenatore va attribuito il merito di aver finora costruito un gruppo unito, tecnicamente forte anche nei ricambi e strutturato sulla difficile penetrabilità in area, considerata la predisposizione totale al sacrificio nella fase di non possesso di attaccanti, centrocampisti e difensori.

Arechi – Va detto che la società si è perfettamente adeguata alle norme vigenti garantendo la presenza degli spettatori secondo quanto stabilito per la riapertura degli stadi, seppur al 50% delle capienze stabilite. In questa ‘prova generale’ per il campionato avrebbero potuto esserci disagi. Che invece non si sono verificati. 

I commenti dei tifosi sul nuovo modo di vivere lo stadio non sono stati entusiastici. Al pre-filtraggio l’obbligo di mostrare titolo di ingresso, green pass e documento di identità. Operazioni non sempre veloci: non di rado è capitato che la scansione del QR Code del green pass (da cellulare o cartaceo) abbia dato – per qualche motivo – esito negativo. In tal caso il potenziale spettatore ha possibilità di accesso pari a zero.

Superato il primo check point, è la volta delle perquisizioni e dell’ingresso attraverso tornelli. Finalmente, sulle gradinate di tribuna e curva sud, bisogna prendere posto. Non come una volta ma secondo precise coordinate indicate sul biglietto: fila e posto. Coi gradoni numerati, i sediolini sono occupabili a scacchiera. Quelli non utilizzabili sono segnalati con un vistoso adesivo.

‘Aiutati’ dallo speaker che numerose volte annuncia gli obblighi di rispettare il posto assegnato (e quindi il distanziamento) e il corretto uso della mascherina facciale, gli steward fanno opera di persuasione. Su e giù per i settori durante tutta la gara, con modi gentili ma decisi chiedono di adeguarsi. A nulla serve rivendicare vaccini, green pass e quant’altro: anche un padre con due figli deve cedere all’obbligo di distanziamento. In tre sono costretti ad occupare lo spazio di sei sediolini. Pena, la… contravvenzione. 

L’Arechi diventa così un teatro, laddove diventa difficile anche abbracciarsi dopo un gol della Bersagliera. Chi non si adegua resta fuori. Come hanno scelto di fare i gruppi ultras Curva Sud Siberiano.         Fonte foto: USSalernitana1919