di Gigi Caliulo
Contro la vera sorpresa di inizio stagione la Salernitana è chiamata a rimettere sul tavolo le carte vincenti che ha tenuto – e tiene ancora – saldamente nelle mani.
Sfida migliore per tornare ad essere la squadra da battere non poteva esserci. Contro la matricola terribile Casarano i granata si giocano molto più dei semplici tre punti in palio.
Saranno bastati i quattro giorni di distanza dalla prima sconfitta stagionale per ricaricare le batterie e, soprattutto, rimettere la chiesa al centro del villaggio? È ciò che si augurano tutti: i tifosi, gli stessi calciatori, tecnico e società. La mazzata interna col Cerignola ha prodotto danni limitatissimi in termini di classifica, grazie ai contestuali pareggi di Catania e Benevento. La Salernitana ha perso un solo punto di vantaggio su entrambe ma si presenta al Capozza con diversi problemi da risolvere. Raffaele, che non sarà in panchina in quanto vittima della mannaia del Giudice sportivo e delle stravaganze del signor Tona Mbei, ha avuto 72 ore abbondanti per studiare l’assetto col quale scendere in campo. La Salernitana sarà orfana degli infortunati Liguori e Cabianca e degli squalificati Capomaggio e Inglese. E soprattutto le ultime tre – considerando il forfait prolungato dell’ex Padova – sono assenze di non poco conto. Scelte pressoché obbligate tanto in mediana quanto in attacco dove le alternative, diciamolo francamente, non sono tantissime.
Al centro del campo toccherà quasi certamente a DeBoer il compito di agire da play basso: scontato il trio difensivo, probabile la coppia di mezzali che agirà ai fianchi dell’olandese (Quirini e Tascone) e praticamente inevitabile il tandem d’attacco Ferraris-Ferrari.
Sostenuta da uno stato d’animo totalmente opposto, la squadra di casa anche mercoledì contro il Sorrento ha dimostrato di essere un osso decisamente duro. Il pareggio conquistato in pieno recupero (da 3-1 a 3-3 tra il 94esimo e il 102esiml) ha sicuramente aumentato l’autostima e l’entusiasmo del Casarano che sarà sicuramente avversario probante per una Salernitana chiamata a tornare subito bella e spavalda come per il primi 70 minuti di mercoledì.
La parola, ora, passa al campo. Ad esso il compito di rimettere le cose a posto.