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Salerno – “Quel sorriso, quel maledetto sorriso…“. Alzi la mano chi non conosce uno dei meme più famosi del web. In ‘13 reason why’, serie tv americana che ha fatto molto discutere, la protagonista Hannah Baker si invaghisce di Justin. Il momento è reso celebre da un fotogramma che viene quotidianamente decontestualizzato, reso ironico, enfatizzato e talvolta trasferito a vicende che nulla hanno a che fare con l’amore. Ma cos’è  il calcio se non sentimento, in fondo? Chiedere a Davide Nicola, il cui debole per Boulaye Dia è sotto gli occhi di tutti. E’ c’è da comprenderlo. Il senegalese anche domenica, in una partita giocata da subentrato e a mezzo servizio, ha tolto le castagne da un fuoco roventissimo.

Ai granata la vittoria mancava da ormai cinque turni (momento, quello sì, maledetto per davvero), situazione resa ancor più difficile dal 5-0 incassato dal Sassuolo nel turno precedente e da un’infermeria che proprio non vuole svuotarsi. Ma quando ha pescato dalla panchina il suo asso, l’allenatore piemontese sapeva in cuor suo che qualcosa sarebbe accaduto. Dia contro l’Hellas, grazie un gran mancino chirurgico in pieno recupero, ha spazzato via tutti i problemi trovando il suo quarto gol stagionale. Era reduce da un’infiammazione all’anca che ne aveva limitato il lavoro settimanale, si è fatto trovare pronto al momento giusto.

A Salerno l’elettricista del gol sta trovando la sua dimensione. Se c’è un cortocircuito, eccolo pronto a intervenire con una zampata d’istinto o di classe, come avvenuto in occasione del guizzo costato la panchina a Gabriele Cioffi. Un sorriso, dicevamo, che alleggerisce per un attimo quelli che sono i problemi di una squadra da troppo tempo orfana della regia di Bohinen. In questa stagione il norvegese è sceso in campo solo 30 minuti in Coppa Italia contro il Parma. L’infortunio lo ha costretto a vedere i compagni da lontano, cosa non semplice per uno dei giocatori-simbolo della miracolosa salvezza dell’anno scorso. Contro l’Inter non ci saranno né lo squalificato Radovanovic né l’infortunato Maggiore, che ha lasciato il campo dopo soli 9 minuti, sostituito da Vilhena.

In difesa si attendono sia il ritorno di Fazio (per il quale si è scelta finora la via della cautela) che un aggiornamento sulle condizioni di Lovato. Il difensore di Monselice domenica ha alzato bandiera bianca nel riscaldamento per una leggera distorsione alla caviglia che sarà valutata ancora meglio alla ripresa degli allenamenti. Nella difesa a tre contro gli scaligeri il suo posto è stato preso da Pirola, che si è addormentato sul gol di Depaoli. Fortuna che ci ha pensato Dia, col suo maledetto sorriso, a riaccendere la luce. Del resto è la sua specialità.  

 

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