di Gigi Caliulo
Una sconfitta è sempre difficile da commentare. Eppure dal Picco esce battuta una Salernitana completamente diversa dal passato. Certo, il 2-0 finale riporta tutti sulla terra e fa riaffiorare critiche – oggi davvero ingenerose – e preoccupazioni. Ma quella vista a La Spezia è una Salernitana che ha combattuto e ci ha creduto anche nei minuti finali, quando il risultato sembrava scontato. Ha creato occasioni, si è scrollata di dosso ogni timore dopo aver subito l’1-0, ha colpito due pali nella ripresa prima di essere infilata da Vignali forse nel momento di massimo sforzo profuso e con un avversario quasi alle corde, ha rischiato di riaprirla con l’ex Verde il cui timido sinistro ha comunque impegnato severamente Gori.
La classifica diventa leggermente meno rosa: finisse oggi il campionato sarebbe spareggio con la Sampdoria ma i prossimi 270 minuti si preannunciano ad altissima tensione. I granata hanno il proprio destino nelle loro mani. Dovranno affrontare, in successione, Mantova in casa, proprio la Samp e il Cittadella in trasferta. È un calendario delicatissimo. Un punto a La Spezia sarebbe stato oro colato ma dalla sfida contro la terza forza del campionato va preso quanto di buono è emerso dalla prova offerta dalla squadra di Marino, la cui media punti resta nettamente migliore di tutti i suoi predecessori.
Domenica sarà la volta del Mantova in quello che si preannuncia il vero match della vita per la Salernitana. Dalla loro i granata avranno un Arechi che si preannuncia bollente. Contro i biancorossi non ci saranno alternative alla vittoria per credere ancora e di più alla salvezza.
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