di Gigi Caliulo
Al di là della grottesca coda post-partita e della delicatissima situazione che ha colpito buona parte del gruppo di ritorno da Genova c’è una partita da analizzare. O meglio da interpretare, ché l’atteggiamento della Salernitana vista all’opera ieri sera a Marassi avrebbe bisogno del parere di uno specialista. E pure bravo.
Ai più la prova del Ferraris è sembrata la replica della sfida di un mese e mezzo fa. Timida e remissiva, in palese difficoltà di approccio nei minuti iniziali, la squadra di Marino è sembrata la bruttissima copia di quella scesa in campo a Cittadella nell’ultimo match della stagione regolare. Identica negli uomini, totalmente diversa nell’atteggiamento e nella capacità di fare la partita la Salernitana ha perso con merito senza mai realmente impensierire la porta blucerchiata, se non a tempo praticamente scaduto con Cerri. Il 2-0 maturato a Marassi premia legittimamente i padroni di casa, forse mentalmente meglio disposti alla contesa in virtù del miracolo che li ha riportati a galla dopo essere retrocessi sul campo.
Il risultato non lascia alternative alla Salernitana che, se si giocherà venerdì – ma questo è argomento delicato e imponderabile poiché una decisione in tal senso dipenderà dalle valutazioni del Palazzo (sic!) – dovrà impostare la partita basandosi su tutt’altro canovaccio. Ovvero con un solo risultato a disposizione, una vittoria con almeno due gol di scarto per far valere il miglior piazzamento ottenuto a fine stagione.
La domanda è semplice e diretta: riuscirà Marino a depurare il gruppo dalle scorie mentali, oltre che fisiche, della debacle in terra ligure?
La risposta potrà darcela solo e soltanto il campo. Tutti ci aspettiamo un’altra partita all’Arechi: in molti auspicano una risposta massiccia da parte del pubblico che, come accaduto ieri sulla sponda blucerchiata, potrebbe risultare determinante in termini di coinvolgimento e adrenalina. La squadra e l’ambiente sono aggrappati ad una sola certezza: questa Salernitana può fare la differenza solo quando impone il proprio ritmo e fa gioco. Dunque avere a disposizione nient’altro che una vittoria potrebbe rappresentare un piccolo vantaggio (o una speranza) in vista del match di ritorno.
In molti si chiedono se il pubblico, soprattutto quella fetta che ha annunciato la diserzione in tempi non sospetti, tornerà sui suoi passi per il bene della maglia e della storia granata. Lasciare la squadra sola al proprio destino salverà sicuramente la dignità ma non l’aiuterà nell’arduo ma non impossibile compito di ribaltare l’esito del doppio confronto.