di Gigi Caliulo
La prima certezza arriva dai freddi numeri. La Salernitana è prima in classifica a punteggio pieno ed ha la possibilità di giocarsi il primo jolly stagionale nel recupero di mercoledì contro l’Atalanta under 23. Vincendo il match infrasettimanale la squadra di Raffaele potrebbe trovarsi da sola in vetta da imbattuta, staccando di tre lunghezze le concorrenti più accreditate al salto di categoria, ovvero il Benevento e soprattutto il Catania che ieri ha patito la sconfitta – peraltro netta – in quel di Cosenza dove i granata, invece, sono riusciti ad ottenere il bottino pieno.
Il primo dato di interesse, partita a parte, è che la Salernitana ha ottenuto fin qui il massimo dal suo cammino. Lascia, però, ancora qualche perplessità l’atteggiamento che il gruppo ha avuto nella prima parte del match contro il Sorrento. I granata hanno sofferto non poco l’atteggiamento tattico dei costieri e sono passati un’altra volta in svantaggio, esattamente come accaduto al San Vito. Ciò che è accaduto nell’ultimo quarto di gara, con le reti di Inglese e Capomaggio, evidenzia solo la forza ed il peso specifico di un collettivo “brutto, sporco e cattivo” che sembra effettivamente cucito addosso per giocare con aggressività e cinismo, doti fondamentali per il campionato di serie C. Niente giacca e cravatta, insomma, ma rabbia agonistica e spavalderia. La Salernitana ha vinto di “Garra” rischiando però anche il pareggio in pieno recupero. Il prodigioso intervento di Donnarumma, che ha neutralizzato il rigore concesso al Sorrento per un mani in area forse troppo generoso, è stato la ciliegina sulla torta di un finale di gara che mancava da troppo tempo all’Arechi. Oltre 12.000 presenze, un tifo incessante per tutta la durata del match e un abbraccio finale tra squadra e tifosi: aspetti che non possono passare in secondo piano. Parlare di pace fatta forse è prematuro ma tra le componenti in campo e sugli spalti è ritornato quel feeling che è mancato per troppo tempo.
Vanno però riviste tante cose, ebbene rimarcando. La Salernitana ha ancora moltissimi margini di miglioramento e il suo tecnico deve assolutamente ragionare sugli equilibri necessari per rendere davvero una “corazzata“ quella che sembra essere – però – la squadra più di categoria tra quelle di vertice. Superato l’ostacolo Sorrento, la Salernitana si appresta a vivere, ora, un ciclo di quattro partite in 10 giorni. Dopo il match casalingo con l’Atalanta, i granata affronteranno un altro derby, questa volta davvero inedito, in casa del Giuliano. I prossimi due appuntamenti potrebbero seriamente lanciare la Salernitana verso la prima, importante fuga stagionale. Tutto questo, però, a condizione che si trovi un reale equilibrio fra i reparti e che il tecnico rinunci, magari, a qualche scelta di cuore per fare spazio ad un 11 con un po’ di qualità in più in mezzo al campo. La scelta di schierare dall’inizio Tascone, uno dei pretoriani di Raffaele, si è rivelata controproducente. L’ingresso di DeBoer e Knezović ha di fatto cambiato la partita. Lo sa anche il tecnico ex Cerignola. Già da mercoledì, siamo certi, vedremo una Salernitana meno muscolare e più di fosforo in mezzo al campo. Il resto verrà da sé.
Foto Gambardella