- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Giffoni Sei Casali (Sa) – Avanguardia, sperimentazione, stimolo, intuizione. L’antropologo salernitano Paolo Apolito realizza la quarta edizione della scuola estiva di antropologia. Spiega: “Con l’amico e collega Stefano De Matteis terremo tra il 24 e il 27 agosto prossimo la quarta edizione della Scuola estiva e residenziale di antropologia culturale dedicata all’auto-etnografia. Poi il 27 e il 28 ci sarà una ‘Festa dell’antropologia’ il cui programma sarà pubblicato a breve. A Sieti, un delizioso paesino del salernitano, frazione di Giffoni Sei Casali, tre giorni di lavori intensi dalla mattina al dopo cena. Hanno aderito all’invito 15 partecipanti, in gran parte studenti dell’università di Roma 3”.

A causa di una cancellazione dell’ultimo momento, si sono liberati due posti: “Ora aspettiamo proposte di partecipazione”, dice il prof. “Nessuna retta alla Scuola – puntualizza -. Ciascuno paga il vitto per sé in un ristorante convenzionato del paese, alloggio spartano in una struttura messa gentilmente a disposizione dal sindaco e dall’amministrazione comunale”.

Dagli aspetti formali a quelli contenutistici. Poche parole che aprono un mondo: “L’auto-etnografia è un approccio di conoscenza che permette di conoscere i contesti sociali attraverso l’analisi del proprio vissuto. Si distingue dall’autobiografia poiché questa è un racconto di sé, mentre l’auto-etnografia è un’analisi dei contesti e ambienti sociali e ideologici nei quali si è vissuto e si vive. È un modo per assumere metodi di conoscenza antropologica della realtà a partire dal sé. Ciascuno dei partecipanti viene invitato a lavorare alla sua auto-etnografia da presentare agli altri sottoponendola a discussione.

Sarebbe un utilissimo strumento da diffondere anche fuori dalle università, per esempio nel corpo docente, tra gli animatori di comunità e tra quanti hanno curiosità di uscire dal proprio angusto sé, che nella percezione corrente dell’epoca dei selfie, sembra ridicolmente l’unica realtà ‘assoluta’, anche se in realtà è spesso schiacciata e omologata a quella degli altri”.