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Serre – Comincerà dalle prime ore di questa mattina, dinanzi ai due varchi di acceso principale di Borgo Carillia e Borgo San Lazzaro all’ingresso del sito militare della caserma di

a Serre, il presidio permanente di protesta di sindaci e cittadini contro l’arrivo e lo stoccaggio dei rifiuti provenienti dalla Tunisia nel Real sito dei Borbone a Persano.
L’inizio dell’ennesima lotta contro i rifiuti nella Piana del Sele e nella città di Serre, decisa ieri sera nell’ambito di un consiglio comunale straordinario e monotematico che si è tenuto presso l’auditorium Simoncelli del Comune di Serre, sorvegliato dalla presenza massiccia dei militari dell’Arma dei carabinieri agli ordini del maresciallo Francesco Candido, dove hanno partecipato cittadini, associazioni e i sindaci dei comuni di Serre, Franco Mennella, di Buccino, Nicola Parisi, di Oliveto Citra, Carmine Pignata, di Campagna, Roberto Monaco, di Roscigno, Pino Palmieri, di Eboli, Mario Conte, di Battipaglia, Cecilia Francese, il presidente del consiglio generale della Comunità Montana Alto Medio Sele e Tanagro, Giovanni Iuorio, il sindaco di Altavilla Silentina, Francesco Cembalo, l’ex consigliere provinciale Roberto Celano e il consigliere provinciale di centrodestra Giuseppe Ruberto.
Una protesta dai toni accesi quella dei sindaci contro l’arrivo dalla Tunisia, dei 213 container pieni zeppi di rifiuti stipati all’interno di una nave battente bandiera turca, giunta ieri mattina al porto di Salerno e che domani proseguiranno verso la caserma militare di Persano dove sosteranno per il tempo necessario per effettuare la caratterizzazione.
Un fronte comune verso il “no ai rifiuti” quello dei sindaci della Piana del Sele, degli Alburni e del Cratere salernitano, che si è elevato dal consiglio comunale che ha dato il via oltre al presidio permanente, anche ad una serie di manifestazioni di protesta che si terranno nella giornata di domani presso il varco di Borgo Carillia a partire dalle ore 9.
“Serre e la Piana del Sele hanno già pagato- ha tuonato il sindaco di Serre, Franco Mennella, che ha sottolineato di aver appreso dell’arrivo dei containers all’interno del territorio comunale dalla stampa salernitana. -Si tratta di una scorrettezza istituzionale posta all’interno di una vicenda che riguarda il traffico internazionale dei rifiuti- ha chiosato il primo cittadino, sottolineando ed attaccando il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. -Siamo stanchi di essere lo sversatoio dei rifiuti della Campania. Serre-ha detto il sindaco, riferendosi alla presenza di altre discariche sul territorio- ne ha già pagato in termini di immagine circa la ricaduta economica e di salute pubblica poiché proprio nelle aree a ridosso le discariche, è aumentato il numero delle persone malate di tumore. Se ne devono andare da qua-ha tuonato il sindaco, che ha aggiunto di essere stato- politicamente minacciato, ma non mi fermo e daremo battaglia contro chi sta giocando sporco ai danni delle popolazioni della Piana del Sele”- ha detto il primo cittadino che ha annunciato l’emissione di tre ordinanze “ad hoc” dei sindaci dei comuni di Altavilla Silentina, Eboli e Serre per bloccare l’arrivo dei rifiuti a Persano.
Una vicenda sulla quale il sindaco di Roscigno Pino Palmieri ha chiesto ai sindaci di stilare un esposto-denuncia indirizzato alla Procura della Repubblica di Salerno per accertare responsabilità istituzionali e fare chiarezza sull’accaduto, mentre il sindaco della città di Eboli, Mario Conte ha chiesto l’istituzione di un comitato permanete dei sindaci della Piana del Sele uniti per il presidio del territorio e per la tutela dell’ambiente.
Rifiuti che, da ben due anni, sono al centro della discordia internazionale tra la Tunisia e l’Italia, inviati in Tunisia nel 2020 dalla società di trattamento rifiuti Sra srl di Polla che dopo aver ottenuto le autorizzazioni regionali, spedì circa 300 containers pieni zeppi di 6mila tonnellate di rifiuti destinati allo stoccaggio presso l’impianto della società fantasma SoreplastSuarl della città di Sousse in Tunisia. Rifiuti questi, classificati con codici come non pericolosi ma che una volta giunti nel porto tunisino, sono stati bloccati dalle autorità dove sono rimasti fermi per circa un anno e mezzo poiché, secondo le autorità tunisine, si tratterebbe di rifiuti non domestici e quindi, non esportabili all’estero. Un’impasse storico quello tra i due Paesi, che ha portato nei mesi scorsi la Tunisia ad avviare delle indagini che hanno portato all’arresto per corruzione del ministro dell’ambiente tunisino, di funzionari e uomini della dogana tunisina sul presunto traffico internazionale dei rifiuti e a due inchieste delle procure italiane di Salerno e Potenza sulla vicenda. Di lì, la rivolta della Tunisia contro i rifiuti che ieri li ha rispediti in Italia.
Rifiuti che ieri sono giunti nel porto di Salerno a bordo di una nave turca e che nelle prime ore di domattina giungeranno presso l’area militare di Persano dove sanno stoccati in attesa della caratterizzazione e dello smaltimento presso gli inceneritori, mentre sulla tipologia di rifiuti e sui misteri che ruotano sulla vicenda divenuta “scandalo internazionale” , parlamentari italiani ed eurodeputati chiedono alle Procure e alla Regione Campania, di vederci chiaro, sottolineando che all’interno dei containers vi sia la presenza tra le altre tipologie di –“rifiuti ospedalieri e rifiuti pericolosi”.
“Sono cambiati i politici, ma le scelte a discapito dei territori a sud di Salerno di collocare rifiuti, fonderie e altro, non sono cambiate- ha tuonato il sindaco di Campagna, Roberto Monaco, che non ha risparmiato un attacco chiaro alla Regione Campania e al governatore Vincenzo De Luca- ci hanno ammazzato e continuano a farlo”-ha detto.
Una protesta corale quella dei primi cittadini in cui annunciano battaglie amministrative davanti al Tar, richieste di accesso agli atti presso la Regione e gli Enti competenti coinvolti, denunce alla Procura della Repubblica di Salerno e una mobilitazione cittadina e istituzionale che si svolgerà nella giornata di domani dinanzi al sito militare di Serre.

Intanto, ieri sera mentre Serre al fronte del “no ai rifiuti” di politici di maggioranza e opposizione del Comune di Serre e dei sindaci della Piana del Sele, si è aggiunta la contrarietà all’arrivo dei rifiuti, da parte dei sindaci della Comunità Montana Alburni che ha tenuto un consiglio generale straordinario monotematico sulla vicenda. Comunità Montana che ha deliberato l’adesione alla partecipazione alla cabina di regia di Regione, Ministero, Ente d’Ambito Eda e altri Enti, a prendere parte alle decisioni e al controllo del sito dei rifiuti.