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Salerno – Altri tre mesi per fare luce sulla presunta a deviazione del torrente Fusandola. A darne notizia è il comitato No Crescent. All’udienza del 19 settembre le associazioni, difese dall’avv. Oreste Agosto, hanno discusso l’opposizione alla richiesta di archiviazione disposta dal PM del tribunale di Salerno, in ordine alla illegittima deviazione del torrente Fusandola anche sotto il profilo paesaggistico.
Il Gip dott. U. Perrotta ha rigettato la richiesta di archiviazione del PM ed ha ordinato di svolgere ulteriori indagini entro il termine di 3 mesi.

In particolare, è stato evidenziato dal Gip che la Soprintendenza aveva solo marginalmente affrontato la problematica relativa alla deviazione del Fusandola. Segnatamente, in un primo momento la Soprintendenza aveva prescritto di mettere in evidenza la foce evitando di delimitarla all’interno di due alte spalle in muratura; successivamente in luogo di tale prescrizione aveva previsto il rivestimento in pietra naturale.

Il Gip ha evidenziato che per costante giurisprudenza della Suprema Corte si ritiene integrato il reato di illecito edilizio ex art. 44 d.p.r. n. 380/2001 anche nella ipotesi in cui il titolo, pur apparentemente formato, sia (oltre che inefficace, inesistente o illecito) anche illegittimo per contrasto con la disciplina sostanziale di fonte normativa o risultante dalla pianificazione.

“A questo punto, è evidente che l’autorizzazione nel prevedere che le spalle in cemento armato fossero ricoperte in pietra naturale, contrastava con il parere vincolante reso dalla Soprintendenza nella parte in cui, invece, lo stesso ne prevedeva l’eliminazione, per mettere in evidenza la foce del torrente Fusandola, quale elemento di memoria; in altre parole, la Soprintendenza aveva prescritto che la foce del torrente dovesse essere uguale a quella di tanti anni fa”.

“Ciò non è stato e pertanto il punto deve essere approfondito verificando sia per quale motivo la prescrizione di eliminare le spalle non è stata rispettata, sia se effettivamente la Soprintendenza, con quel silenzio, abbia voluto in qualche modo avallare il comportamento degli uffici comunali. Merita di essere approfondita anche una ulteriore circostanza segnalata dalla difesa delle associazioni e cioè il fatto che stando a quanto si legge nella relazione del CT del Pm nella planimetria allegata alla autorizzazione paesaggistica del 2014 la posizione della foce del torrente Fusandola non corrisponde a quella prevista nel progetto definitivo bensi’ a quella del progetto esecutivo dell’intervento”.