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Salerno – Una revoca dell’assegnazione delle aree che non sono di stretta pertinenza dell’ex stabilimento Treofan a Battipaglia, oggi di proprietà del gruppo indiano Jindal, per metterle a disposizione delle imprese che vogliano fare investimenti produttivi anche alla luce delle agevolazioni fiscali previste dalle Zes. È quanto annunciato questa mattina in una conferenza stampa, presso la sede del consorzio ASI, dal presidente Antonio Visconti, in compagnia del presidente della Camera di Commercio di Salerno e di Confindustria, Andrea Prete e del parlamentare salernitano Piero de Luca. Tutti e tre nel presentare la proposta che prevede l’acquisizione di circa 160.000 m² sui 240 mila disponibili da poter essere offerti sul mercato a disposizione di chi vuole investire, hanno ricordati i diversi impegni ed incontri effettuati in questi mesi per tentare di risolvere la vertenza dello stabilimento che produce film plastici a Battipaglia. Due mesi dopo l’acquisizione da parte del gruppo indiano, la fabbrica è ferma. Ed oggi nessuno ha più timore di parlare di una speculazione fatta a danno del territorio salernitano. Visconti ha parlato di imprenditori rapaci sprezzanti dei buoni rapporti sindacali che hanno spazzato via una realtà storica ed importante della zona industriale di Battipaglia.

Prete ha ricordato la cena di Natale con i lavoratori in uno stabilimento che dava già l’idea di essere stato abbandonato, l’incontro finanche con l’ambasciatrice indiana per trovare una soluzione, una via d’uscita alla situazione che ha visto la “Jindal protagonista di comportamenti non consoni e poco corretti”. Di qui la scelta che sarà sostenuta anche dal Mise che sta seguendo l’evoluzione della vertenza, di avviare le procedure di acquisizione delle aree per inserirle nelle liste delle zone Zes come idonee ad accogliere i nuovi insediamenti. “Siamo arrabbiati – ha detto chiaramente Piero De Luca, ricordando che domani a Napoli ci sarà un nuovo incontro per discutere del futuro dei 56 lavoratori Treofan – siamo pronti a fare fronte comune per salvare dalla speculazione il nostro territorio”.