- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Salerno – Ha preso il via questa mattina davanti alla sede della corte di appello di Salerno lo sciopero della fame di Eugenio Manzo e della moglie Matilde Memoli, i genitori di Arianna, una ragazza tetraplegica dall’età di tre mesi, per la quale l’ospedale Cardarelli di Napoli è stato riconosciuto colpevole del danno causato e condannato al pagamento di 3 milioni di euro.

Dallo scorso mese di novembre l’azienda non ha ancora pagato nulla, neanche una piccola somma a titolo di anticipo che avrebbe consentito ai genitori ( il papà non lavora più dal 2005 per assistere la figlia e la mamma è dipendente part time) di garantire le cure necessarie alla sopravvivenza della figlia e magari, come dichiarato dal papà, anche acquistare una casa senza barriere.

Una protesta che andrà avanti fino a quando i magistrati della prima sezione civile sotto la presidenza della Dottoressa Maria Assunta Niccolini non emetteranno i provvedimenti che i genitori di Arianna chiedono.

I genitori di Arianna ricordano di aver chiesto aiuto nei giorni scorsi anche al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ritenendolo da sempre una persona vicino alle esigenze della gente e pregandolo di sollecitare all’azienda ospedaliera di rilievo nazionale, il Cardarelli di Napoli, a pagare quanto dovuto. Un atto d’ufficio che tuttora riteniamo dovuto o almeno anticipare una piccola somma dei 3 milioni di euro frutto della condanna per i danni subiti da Arianna durante un ricovero nell’azienda ospedaliera.