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Salerno – Più che prove di unità, nel centro destra salernitano sembra esserci, oggi, la conferma della scollatura.

Aniello Salzano, ex sindaco democristiano ed oggi commissario a Salerno dell’Udc legge i fatti, rompe gli indugi e scrive: “Il rinvio delle elezioni di maggio ha convinto il centrodestra ad aggiornare a tempo indeterminato il tavolo provinciale per la individuazione del candidato alla carica di sindaco della città capoluogo.

L’UdC ritiene un errore grave procrastinarne la scelta, dal momento che a Salerno per i partiti del centrodestra si profila una campagna elettorale già di per sé complicata e particolarmente difficile, per affrontare la quale del resto al candidato prescelto va concesso non solo un congruo lasso di tempo ma anche la preparazione di un programma, di una squadra capace di penetrare in ogni ambiente sociale e di aggregare i diversi segmenti della realtà cittadina”.

L’analisi diventa accusa. “Il rinvio dunque di ogni decisione assume il sapore della navigazione a tentoni,  significa dar ragione a chi autonomamente si è autocandidato alla carica, fornire l’alibi perfetto a chi ha anticipato tutti nella convinzione che i partiti non potranno che accodarsi.

L’UdC, pur giudicando importante e fondamentale il momento della mediazione, avverte intanto il rischio concreto di un vuoto che può colmare chi ha idee più nette. Ritiene altresì che i continui rinvii rischiano di rafforzare in molti l’impressione che i partiti si siano rinchiusi e diventati semplici comitati elettorali”.

Perché il progetto sia credibile Salzano traccia una strada, in verità, già stretta: “Pertanto l’UdC ribadisce che il candidato debba individuarsi senza ulteriori indugi e tentennamenti, debba discendere da una decisione unanime e condivisa, avere l’appeal giusto per coinvolgere spezzoni della società civile, associazioni e comitati culturali che ne condividano progetti, ideali e valori comuni, bandire la stagione di mediocrità che ha mandato in esilio la politica, esaltare l’identità dei partiti.

Ammainare i propri vessilli, ritirare i simboli di partito, come taluni chiedono, nascondere la propria identità, per l’UdC è politicamente una scelta insensata, dal momento che i partiti hanno rappresentato la svolta democratica, lo sviluppo sociale, il progresso del nostro Paese rappresentando la cinghia di trasmissione tra i cittadini e le Istituzioni. E’ il momento dunque di ridare dignità alla politica e ai partiti con i loro simboli. E’ anche così che si va al recupero dei voti identitari, la cui dispersione negli ultimi decenni è stata purtroppo una costante.

In sintesi  questa è la posizione chiara ed inequivocabile dell’UdC, che a Salerno come in altri Comuni della provincia, in accordo con il commissario provinciale Mario Polichetti, assumerà ovunque sia possibile decisioni in coerenza con la linea nazionale favorendo le più ampie aggregazioni (Eboli), senza però disdegnare soluzioni alternative (Battipaglia) in direzione dell’interesse esclusivo della collettività”.