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Salerno – Strisce bianche sovrapposte a quelle blu: 63 stalli in luogo di circa 40 posti auto. Sul selciato di via Tenente Calò sono state numerate le aree che delimiteranno le installazioni fisse (seppure smontabili all’occorrenza) che il Comune di Salerno realizzerà a beneficio degli ambulanti extracomunitari senegalesi e cingalesi che faranno richiesta “e chi risulteranno in regola con le iscrizioni alla Camera di Commercio, con le licenze, con la fatturazione della merce che quindi non potrà essere illegale” (cit. assessore Dario Loffredo).

La comunità senegalese ha accettato, seppure non di buon grado, la soluzione e le proprie ragioni sono state più volte esposte in maniera pubblica ed ufficiale (“Volevamo il sotto-piazza della Concordia; in alternativa possiamo sperimentare via Calò” – cit. Douda Niang, presidente associazione senegalesi). “Il Comune ha preso una piantina della città, ha delimitato l’area, ha contattato i senegalesi e nell’accordo è rientrato anche l’abbattimento della Tosap per sei mesi. Nessuno, però, è mai venuto a chiedere un parere a che qui vive o lavora”, dice Antonio Gioia (foto in basso), parrucchiere e titolare dell’accorsato ‘Fuoriditesta’, coiffeur affacciato proprio su via Calò.

Sarà battaglia: “I residenti dei tre palazzi e noi commercianti ci siamo organizzati attraverso una petizione per sensibilizzare il Comune a rivedere questa decisione e un ulteriore atto formale che stanno predisponendo gli avvocati. Dagli approfondimenti è emerso che il muraglione di contenimento che delimita la strada è tutt’uno con la proprietà dei palazzi e quindi dei condomini; ne consegue che entro i 5 metri non può essere realizzato nulla”.

Il problema: “La sicurezza innanzitutto: non abbiamo visto il progetto ma, dall’orientamento delle linee delimitanti gli stalli, abbiamo compreso che le ‘bancarelle’ saranno realizzate sul confine con l’area verde, con l’apertura verso il muraglione. Si formerà quindi un camminamento lungo e stretto nel quale, io ad esempio, non entrerei certo volentieri. Quando poi pioverà i venditori si rifugeranno sotto i balconi dei nostri palazzi, davanti ai nostri portoni. Gestisco un’attività commerciale: a me ed ai residenti tutto ciò non sta bene”.

C’è dell’altro. “Le aliquote comunali applicate sono quelle delle zone di lusso. Per 60 metri quadrati pago circa 1.500 euro all’anno di Imu. Un mercato di extracomunitari è compatibile con una zona di lusso?”. Infine la questione-parcheggi: “Questi venditori arriveranno con le loro auto che poi, dopo lo scarico, lasceranno in zona appesantendo una situazione già grave per la perdita dei circa 40 posti di via Calò”. Una serie di motivazioni per le quali, formalizzate le azioni annunciate, allorquando il Comune inizierà il montaggio degli stalli non si escludono proteste di piazza.