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Buccino (Sa) –  In campo ci sono docenti universitari esperti di diritto amministrativo e ambientale, associazioni di categoria, comitati, Comuni, Comunità Montana, industriali del settore alimentare tra cui l’industria conserviera Icab spa e centinaia di aziende agricole dell’area del cratere salernitano. Tutti a lavoro, in queste ore, tra sopralluoghi e riunioni, per presentare ricorso nelle prossime settimane, davanti ai giudici del Consiglio di Stato dove chiederanno l’annullamento della sentenza con la quale il Tar di Salerno ad aprile, ha “bocciato”, annullandola, la variante al Puc della Zona Industriale di Buccino promossa dal Comune di Buccino che ha trasformato l’area industriale volceiana in “area di crisi non complessa- distretto industriale di tipo agroalimentare e artigianale”, alzando le barricate contro l’ipotesi di delocalizzazione sul territorio delle Fonderie Pisano, l’insediamento dell’industria sarnese di trattamento aerobico di 113mila tonnellate di rifiuti Buoneco e altre industrie “pesanti”, salvaguardando le aziende già insediate nell’area.

Modifica al Puc che è finita al centro di un ricorso al Tar contro il Comune di Buccino, promosso dalle società Buoneco, Fonderie Pisano, Icep, la curatela fallimentare Etitaliaex Stampatex, Industrie Calce Casertana, Magaldi Power, Ceramica Vietri Antico, Bi-Qem Specialties, Maco International e Icep, queste ultime affiancate da Confindustria, che nei mesi scorsi avevano chiesto, vincendo il ricorso, l’annullamento della variante al Puc della zona industriale.

Una situazione che vede il territorio volceiano diviso in due: da una parte ci sono gli industriali pro-industrie siderurgiche, pronti ad ampliare le proprie attività in caso di annullamento della variante, mentre dall’altra parte ci sono gli industriali del settore alimentare-biologico e gli imprenditori agricoli, pronti a chiudere i “battenti”, licenziare migliaia di lavoratori del cratere e delocalizzare le proprie attività di produzione, prevalentemente biologiche, in caso di insediamento di industrie non agroalimentari e artigianali come l’azienda di trattamento aerobico di rifiuti nell’area industriale volceiana.

Barricate da parte del territorio che vedendo il Comune di Buccino, le aziende agricole, l’industria Icab e le associazioni, a lavoro in queste ore, con tecnici ed esperti, per presentare ricorso davanti ai giudici del Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar di Salerno che ha “bocciato” la variante al Puc.

Intanto a Palazzo di città si stanno svolgendo riunioni con tecnici ed esperti per rafforzare la linea difensiva legale per scongiurare la delocalizzazione delle acciaierie e la realizzazione dell’impianto di rifiuti mentre i consiglieri comunali di minoranza di Buccino, coordinati dal medico biologo, Francesco Fernicola, hanno chiesto al sindaco di Buccino, Nicola Parisi, la convocazione urgente di un consiglio comunale straordinario per fare il punto della situazione e rafforzare la battaglia istituzionale e ambientale, a difesa del territorio.

“Occhi puntanti” sulle scelte del Comune di Buccino anche per un’altra importante questione che interessa la zona industriale. Tra poche settimane infatti, toccherà al Comune pronunciarsi con una relazione tecnica davanti ai giudici del Tar di Salerno, circa l’istanza di richiesta di un permesso per costruire sul quale l’Ente di palazzo di città nel 2016 non diede alcun parere, facendo proseguire l’iter di approvazione per “silenzio assenso” di un progetto che prevede la realizzazione di un impianto di trattamento aerobico di 113mila tonnellate di rifiuti nel lotto n.18 della zona industriale di Buccino presentato dalla società sarnese Buoenco srl.

Relazione chiesta, dai giudici del Tar nel ricorso promosso dalla Buoneco contro il Comune di Buccino (ricorso avanzato nel 2019 in cui Buoneco ha chiesto l’annullamento di tutti gli atti comunali volti alla non realizzazione dell’impianto), a seguito dell’ingresso e opposizione nel ricorso avvenuto pochi giorni fa, dell’industria conserviera volceiana Icab spa, quest’ultima infatti attraverso il proprio legale ha chiesto ai togati, la dichiarazione di illegittimità del “silenzio assenso” del Comune di Buccino sul permesso a costruire l’impianto di rifiuti.

E così ora , la “partita” più importante per l’ambiente, per il futuro dell’agricoltura biologica del cratere, dell’industria alimentare, dell’attuale indotto lavorativo occupazionale e dalla quale dipenderà anche l’esito giudiziario al Tar e in Consiglio di Stato, la “gioca” il Comune di Buccino che tra pochi giorni dovrà presentare atti e relazioni tecniche ai togati.