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Cinque Stelle all’attacco sul tema agricoltura. Soltanto ieri Carmine Valentino annunciava la sottoscrizione del manifesto proposto dalla Coldiretti. Oggi è Angela Ianaro, candidata alla Camera del M5S nel collegio uninominale di Benevento – lo stesso del segretario Pd – a intervenire per denunciare “le contraddizioni” del Partito Democratico, abituato “a viaggiare a braccetto con le multinazionali”.

Sono francamente stupita – scrive la Ianaro – degli atteggiamenti contraddittori di chi a livello europeo ha avallato accordi deleteri per l’agricoltura italiana, e poi sottoscrive punti programmatici che parlano di etichettatura, legge sui reati agro-alimentari, filiere corte, tutela dell’ambiente. I temi che propone Coldiretti sono tutti presenti nel corposissimo Programma del Movimento che mi onoro di rappresentare. Sabrina Ricciardi ha avuto modo in maniera dettagliata di par-larne a San Salvatore Telesino qualche giorno fa. Nei giorni scorsi ho avuto un confronto sul tema con il presidente provinciale Gennaro Masiello e ho riscontrato più che significative convergenze“.

Nello scorso settembre, – ricorda la candidata grillina – durante un incontro organizzato dal M5S di Benevento con la presenza del portavoce alla Camera Massimiliano Bernini e del consigliere regionale Michele Cammarano, l’eurodeputato Piernicola Pedicini denunciò il potere politico ed economico che hanno le multinazionali del settore agroalimentare: “Danno priorità alla libera commercializzazione dei beni e dei propri interessi economici a discapito della salute dei cittadini e dei redditi degli imprenditori agricoli nonché della qualità dei prodotti nostrani”.

A che titolo dunque il Pd, – riprende Angela Ianaro – che a livello europeo ha sempre avallato politiche favorevoli a trattati internazionali come il CETA, il TTIP, il MES China, l’accordo UE-Marocco, figli di un’adesione acritica e fideistica alla globalizzazione “selvaggia”, pensa di poter disattendere tale indirizzo su scala locale? Insomma, siamo di fronte a trovate elettoralistiche. Da sempre, invece, il M5S si batte per una filiera trasparente, per la limitazione dell’importazione selvaggia, per la promozione della filiera corta. Il Governo M5S sarà improntato su posizioni da far valere in sede di Consiglio Europeo e su ogni altro tavolo dell’Unione, a stretta tutela del Made in Italy e delle eccellenze agroalimentari del Paese. La Banca pubblica per gli investimenti che proponiamo sarà rivolta soprattutto alle piccole imprese e agli agricoltori“.

Il modello contadino cui si riferisce il M5S è l’azienda di ridotte dimensioni economiche che produce con alta intensità di lavoro e bassa capitalizzazione, con vendita diretta e prevalentemente nel territorio limitrofo, che diversifica le colture e le tecniche agronomiche a basso impatto ambientale. Non a caso, architrave del Programma è il sostegno ad un’agricoltura ambientalmente e socialmente sostenibile. Mi auguro dunque che tutti coloro che convergono su questa visione dell’agricoltura mettano le loro competenze al servizio di una vera e propria ricostruzione. Siamo ancora nel mezzo di una crisi devastante. Serve un New Deal che parta dai territori e dalle loro potenzialità spesso inesplorate. Il grano, l’olio, il vino, centrali nell’alimentazione a partire dall’antica Roma, ma anche carichi di valore spirituale grazie al cristianesimo, siano i simboli della rinascita del Sannio“.