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Avellino – «Ci avevano dati per morti qualche anno fa. Oggi abbiamo 2000 eletti , 45 sindaci, 18 consiglieri regionali, una rete in tutta Italia che continua a crescere, siamo la prima forza politica del paese con il 30% dei consensi. Senza di noi molte di queste persone probabilmente si asterrebbero dal votare. Ma il voto vale poco se non è preceduto da progetti, se non si è costruito un percorso». Luigi Di Maio all’Hotel De La Ville si trova davanti una sala stracolma che lo interrompe spesso con fragorosi applausi e commenti: «Mio marito mi chiama Gigino», grida una donna dalle prime file.
L’entusiasmo è alle stelle, Di Maio ne approfitta e rilancia: «Triplicheremo i nostri parlamentari grazie a tante persone che si sono fatte avanti, che provengono dal territorio con storie professionali importanti. Insieme agli attivisti rappresenteranno una cocktail micidiale per i partiti. Hanno scelto di candidarsi senza paracadute a differenza degli altri partiti che hanno voluto scegliere per i loro rappresentanti posti sicuri. Chi entra in parlamento deve conoscere il territorio. La Boschi ad esempio è candidata ovunque in Italia tranne che in Abruzzo. Sono nato qui in Irpinia e conosco questa terra di gradissimi valori e risorse. Ad esempio al Vinitaly c’è un padiglione per ogni regione, uno anche per la Campania, e uno dedicato all’Irpinia».
Di Maio è sicuro di vincere: «Ci presenteremo con una squadra di Governo. Non faremo come gli altri partiti, come il centrodestra che non ha un candidato premier, tranne Berlusconi che è impresentabile. In realtà, questa legge elettorale è stata fatta apposta per mettere assieme Renzi e Berlusconi. Ora ci stanno dicendo che si tornerà a votare perché si sono accorti che non riusciranno centrosinistra e centrodestra insieme a raggiungere il 51%. E allora o si passa dal M5s o a casa. Il nostro è un progetto coinvolgente, siamo in cammino per la risoluzione dei problemi. E’ un’ onda che monta. Stiamo riempiendo sale e piazze. Ci dicono che la qualità della vita è migliorata: se è vero perché gli italiani non se accorgono? Petrolieri e banchieri hanno governato in questi anni. Noi non abbiamo mai chiesto finanziamenti pubblici né soldi alle grandi lobby. Come hanno governato? Non è aumentata l’occupazione, si sono fatti solo più contratti di lavoro a tempo. Il Pil è cresciuto perché comprende pure i proventi del traffico di droga e della prostituzione».

Di Maio assicurato che «chi dovesse cambiare partito e collocazione dopo essere stato eletto con il nostro Movimento, pagherà una multa da 100 mila euro. Così ci penserà su un migliaio di volte prima di tradire la fiducia che ha ricevuto». Proprio i «voltagabbana hanno contribuito in maniera decisiva ad approvare leggi che non c’erano in nessun programma del 2013, come la legge Fornero, il Jobs Act, la Buona Scuola: sono leggi passate grazie a chi ha cambiato casacca, gli stessi che oggi dicono di volerle abolire». In riferimento a Vittorio Sgarbi, il critico d’arte candidato dal centro-destra nel collegio di Pomigliano d’Arco dove è candidato anche Di Maio: «Ogni mattina, anche sotto la doccia, impreca contro di me. Ho chiesto ai miei concittadini di accoglierlo bene, di offrirgli il caffè. Questa gente si batte con il sorriso». Non risponde a De Mita che aveva accusato «il M5S di raccontare favole, rappresentando soltanto aggressività senza pensiero»: «Favole? Salutatemelo De Mita…».
«Siamo una onda che dilaga», continua la capogruppo in consiglio regionale del M5s Valeria Ciarambino. «Abbiamo conquistato credibilità perché non abbiamo mai tradito la fiducia degli elettori. Abbiamo rinunciato ai privilegi della nostra carica senza bisogno di una legge. Abbiamo un programma che spiega in modo chiaro che cosa vogliamo fare dell’Italia: la prima cosa è abolire i feudi clientelari». Carlo Sibi denuncia la cattiva gestione dell’Alto Calore: «Non possiamo più bere l’acqua del rubinetto eppure siamo nel secondo bacino imbrifero d’Europa. Ci dovranno spiegare come hanno fatto ad accumulare 127 milioni di euro di debito. Il 4 marzo questa storia finirà».
Sibilia lancia l’allarme contro lo spopolamento provocato dalla crisi: «Ogni anno 4.500 giovani decidono di andare all’estero. Il reddito di cittadinanza è una opportunità per i giovani». E infine l’appello: «Il M5 è un tetto riparatore sotto il quale si stanno rifugiando tutti quelli che hanno visto la devastazione e prima votavano a destra o a sinistra. Il nostro tetto è ampio e speriamo che ci porterà a raggiungere il 40%».