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Il clan De Micco faceva sul serio ed era pronto a scatenare una nuova faida per il controllo del territorio di Ponticelli, zona orientale della città di Napoli. In casa di un pregiudicato, Antonio Cavaliere, 55 anni, ritenuto un elemento apicale della cosca, è stato trovato un vero e proprio arsenale. Un fucile mitragliatore da guerra Kalashnikov e una mitraglietta israeliana Uzi, un fucile a canne mozze, due pistole semiautomatiche, cartucce per armi di vario calibro. A fare irruzione in casa di Cavaliere, sono stati i carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli e della compagnia di Poggioreale, che oltre alle armi micidiali hanno rinvenuto un giubbotto antiproiettile, un passamontagna, berretti e guanti di lattice: tutto ciò che i killer usano per uccidere i loro nemici. Era forse in progetto da parte del clan De Micco di uccidere qualche affiliato di spessore del gruppo nemico per la gestione delle piazze di spaccio tra il Conocal e il cosiddetto “Bronx”. Una guerra scatenata contro il gruppo dei D’Amico e che ha provocato non solo decine di omicidi, alcuni consumati anche per vendetta, ma soprattutto le “stese”. Azioni di fuoco mirante e organizzate per terrorizzare il nemico che vistosi braccato si dovrebbe, per paura, distendere a terra. Sono stati proprio i De Micco da una parte e i D’Amico dall’altra a “inventare” le sparatorie in aria che imperversano nel rione Sanità a Napoli e che hanno creato non pochi allarmi anche tra le forze dell’ordine che pattugliano i rioni di Napoli a rischio. Il clan De Micco è una cosca che ha preso il controllo totale della zona di Ponticelli. Questo dopo il pentimento dei boss del clan Sarno e l’uccisione di molti affiliati dei D’Amico. Ma la situazione è tutt’altro che pacifica, così come dimostra l’arresto di Cavaliere con l’arsenale di armi che saranno analizzati dai Ris per comprendere se siano state usate o meno recenti fatti di sangue.