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Benevento – Tra la rabbia di Zenga e la gioia del Benevento c’è un abisso. Per la Strega altri tre punti d’oro in tasca, tre passi in più verso la zona altissima della classifica nonostante permanga qualche dubbio legittimo sulla fluidità della manovra. Il rovescio della medaglia, quello positivo, vede la difesa giallorossa finalmente granitica: due gol incassati nelle ultime sei uscite di campionato. Una buona notizia per Bucchi che sta badando più alla quantità che alla qualità. Viene da pensare, a questo punto, che quello della solidità sia un discorso imprescindibile per una squadra che non ama essere tambureggiante nella sua azione offensiva ma colpire – se le riesce – al momento giusto. E’ accaduto anche ieri contro il Venezia. Quando gli ospiti sembravano aver  trovato con facilità la chiave per rallentare il gioco giallorosso, è spuntata l’intuizione di Insigne per l’uno a zero. Da quel momento in poi, al netto di un paio di sbavature, pochi rischi per la linea difensiva e un sospiro di sollievo sulla simulazione di Domizzi non andata a buon fine. Dall’alto della sua esperienza il difensore lagunare aveva provato a ‘tradire’ l’arbitro trascinandosi su Antei ma trovando pane per i suoi denti: giallo, proteste infuocate, rosso diretto e spogliatoi. 

Cosa c’è da prendere di buono, dunque, dall’ultima uscita di campionato? Tante cose, a partire ovviamente da una vittoria che consente, con una gara in meno, di scavalcare il Verona e il Cittadella e avvicinare il Pescara, caduto rovinosamente all’Adriatico contro un grande Brescia. Senza contare che dando uno sguardo al calendario il Benevento potrebbe approfittare di un cammino che presenta diverse ghiotte occasioni. Tolte il Perugia e il Lecce, che hanno riposato questa settimana (la prima per una sosta pianificata, l’altra per ragioni fortuite), le altre del gruppo di testa non si sono ancora fermate. Un vantaggio virtuale che va però capitalizzato già a partire del derby esterno con la Salernitana, squadra che all’Arechi ha perso gli ultimi due scontri diretti di alta classifica con Pescara e Lecce. Successivamente la Strega se la vedrà al Vigorito contro il Cittadella, poi andrà a Foggia e successivamente ospiterà il Pescara. Gare di una certa difficoltà ma anche di un evidente peso per la classifica. 

Tornando alla prestazione, la giornata non è stata delle migliori per tanti giallorossi. Volta, Di Chiara, Improta e Buonaiuto hanno reso al di sotto delle aspettative. Per i due del terzetto difensivo tanti errori in fase di impostazione e qualche ritardo di troppo negli anticipi. I secondi due, invece, sono parsi privi dello spunto necessario per dare una mano agli attaccanti. Nel caso di Buonaiuto, Bucchi aveva tenuto fuori Tello per provare a migliorare l’incisività della transizione offensiva, ma dal fantasioso classe ’92 di Terracina ha ottenuto solo rare folate mai tramutate in giocate di una certa pericolosità. Buono l’impatto di Crisetig, che finché è rimasto in campo ha impostato senza strafare dando un buon contributo in fase di interdizione; non è un caso che l’azione del gol del vantaggio nasca proprio da un suo recupero sulla trequarti offensiva. Il decimo centro di Coda è un’altra nota lieta da non sottovalutare. Avere un attaccante in doppia cifra fa sempre bene, e pazienza se il dato comprende ben cinque tiri dal dischetto. Segnarli non è mai semplice, e pur considerando l’errore grave contro il Verona, nessuno ha fatto meglio di ‘hispanico‘ in campionato con cinque centri su sei dagli undici metri. Il miglior modo di capitalizzare il record di penalty procurati, tutti (o quasi) solari. Nessuno, in questo, ha fatto meglio di lui e del Benevento. Vorrà pur dire qualcosa.