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”Del Napoli vorrei portare in Nazionale, oltre al gioco, anche il divertimento che proviamo quando siamo in campo”. Così Giovanni Di Lorenzo parlando oggi a Coverciano dove insieme ai compagni sta preparando le prime due gare di qualificazione ai prossimi Europei a iniziare da quella di giovedì contro l’Inghilterra proprio a Napoli nello stadio ‘Maradona’. ”Per qualche risultato negativo abbiamo perso un po’ di entusiasmo e spensieratezza, cosa che invece avevamo all’Europeo 2021 – ha proseguito il capitano della squadra partenopea che sta dominando il campionato – Ora dobbiamo ritrovare tutto questo e io spero di portare un po’ del mio Napoli in questa Italia”. Per la sfida di giovedì sono stati finora venduti 37.500 biglietti a fronte di una capienza stimata in 47.000. 

”E’ vero che di giocatori italiani in Serie A ce ne sono pochi ma non penso che manchino quelli di qualità. Tutto sta nel farli crescere e permettergli di fare il percorso più giusto e utile” ha detto Giovanni Di Lorenzo commentando il problema che sta riguardando il nostro calcio e si sta riflettendo sulla Nazionale. ”Ci sono giocatori di categorie inferiori che per vari motivi non sono riusciti ad arrivare nella massima serie e ad emergere, io stesso ho avuto un percorso difficile – ha ricordato il capitano del Napoli e campione europeo con l’Italia – Ho fatto tanti sacrifici ma poi ho avuto la fortuna di trovare le persone giuste che mi hanno dato un’occasione. Secondo me di calciatori bravi italiani ce ne sono e gli stessi giovani non hanno perso la voglia di sacrificarsi e di lottare”. 

”Sarò sempre grato a Mancini e a Spalletti: il primo mi ha dato la possibilità di esordire in nazionale, il secondo in questi due anni mi ha fatto crescere molto” ha proseguito Di Lorenzo parlando dei due allenatori che stanno segnando la sua carriera: con il ct della nazionale il difensore si è laureato campione d’Europa, con il tecnico del Napoli sta lottando per lo scudetto e per la Champions.”Debuttare in azzurro è il sogno di chiunque inizi a giocare a calcio, Mancini sarà sempre importante per me – ha proseguito Di Lorenzo dal ritiro di Coverciano – Spalletti mi ha dato molto e gran parte del merito della mia crescita, al di là della fascia di capitano, è sua. Non sta tanto a guardare il nome ma fa giocare chi merita e questa è una cosa che accomuna lui e il ct. Differenze? Non ne vedo se non che il lavoro quotidiano nel club è ovviamente diverso da quello che facciamo in Nazionale”.